Mar. 25th, 2023

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Fandom: BTS
Pairing: Taehyung & Jin
Warning: maestri di scuola materna!AU, Jin è un maestro, Taehyung il suo tirocinante, tanti bambini, io ho pianto mentre la scrivevo perché sono pazza

Questa storia partecipa al cowt-13 di LDF per la M2 della 5 settimana prompt gioco dei mimi 



Lavorare in un asilo non è mai stato il sogno della sua vita, eppure, Jin non si sentiva così felice da un po'. 
Occuparsi dei bambini lo fa sentire partecipe di qualcosa di più grande e importante, come se gli fosse affidato un compito che solo lui può portare a termini. E di sicuro è così. 
Chi altro potrebbe consolare Beomgyu che piange perché ha fatto cadere la merendina, mettere pace tra Changbin e Christopher che litigano per chi deve usare il colore giallo e nel frattempo tenere d'occhio il nuovo tirocinante che ora sta dando le forbici a Mae per farle tagliare chissà cosa. 
«Taehyung, non è il caso che le lasci usare le forbici», dice mentre asciuga il naso di Beomgyu e distribuisce un lecca-lecca ciascuno ai due bambini che hanno fatto pace. 
«Ma Mae la sa usare. Vero piccola Mae? Tu sei grande». 
«Anche io sono grande», esclama Eunwo correndo verso Taehyung ad una velocità che di certo il ragazzo non aveva calcolato. 
In un attimo, cinque o sei bambini sono su Taehyung e cercano di prendere le forbici al grido di «Io sono grande», mentre gli altri prendono il momento di eccitazione per iniziare a urlare e giocare. 
«Jin-hyung? Un aiutino?», viene dalla pila di bambini al di sotto della quale deve esserci Taehyung. 
Jin sospira e fa per lasciare Beomgyu che però inizia a piangere non appena posa piede a terra. «E va bene allora». 
Si mette in piedi sul piccolo rialzo davanti la cattedra che indica che si sta chiedendo l'attenzione. 
«Bambini?», dice con voce ferma aspettando che quasi tutti si siano quantomeno zittiti e non fermati. 
«Chi vuole fare il gioco dei mimi?» 
Un coro di «I MIMIIIIII» segna la fine dell'assalto a Taehyung che può finalmente riprendere fiato. 
«Maestro Jin posso iniziare io?»
«Certo, Yongbok, vai pure». 
Jin lascia il posto al bimbo solo dopo avergli detto di mimare una palla, il che gli porterà via molto tempo perché Yongbok ha moltissima fantasia ma ancora non capisce che in questo gioco lo scopo è fare cose semplice per farle capire agli altri. 
I bambini, infatti, stentano a capire cosa lui stia facendo unendo le mani con forza tra di loro. 
Jin è ammirato allo stesso modo. 
«Hyungnim», la voce di Taehyung gli giunge bassa e mortificata. «Ti volevo ringraziare, per avermi aiutato prima», dice senza guardarlo negli occhi. 
Jin sa che dovrebbe essere più duro con lui, Yoongi gli ha detto mille volte che il suo essere accomodante non lo aiuta per nulla, anzi lo rovina, queste le parole esatte. 
Eppure, Jin è certo che Taehyung non abbia bisogno di essere mortificato, ci riesce già perfettamente da solo. 
«Cerca solo di stare più attento, Taehyung-ah», inizia cercando di avere un tono fermo.
«Lo so, lo so. Starò molto più attento. Te lo prometto. È solo che non pensavo che...» 
«Non puoi pensare di avere a che fare con adulti, sono piccoli. Dipendono da quello che tu dici loro. Se dici a un bambino che è grande e per questo può avere una cosa speciale, la vorranno automaticamente tutti». 
Taehyung guarda in basso e annuisce. «Sì, c-ci farò attenzione, hyung». 
Yoongi avrebbe fatto una scenata molto più grande ma Jin si sente già abbastanza male così. 
«Il piccolo Yongbok sta cercando di mimare una palla ma non credo che qualcuno riuscirà a capirlo», dice cercando di distrarlo. «Neanche io che gliel'ho suggerita la capisco», dire sorridendo. 
Taehyung alza lo sguardo e si concentra sul bambino in piedi davanti la cattedra che continua a schiacciare con tutta la sua forza qualcosa tra le mani e poi a far finta di lanciarla. 
«È un retino», esclama Jisung.
«È un uccello?», dice Yeonjun confuso mentre Soobin gli sta accanto e gioca con i pon pon della sua maglietta senza prestare minimante attenzione a Yongbok. 
«È UNA BOMBA», urla Seungmin scansandosi e creando il panico tra i bambini. 
«Bambini è una bomba d'acqua, un palloncino, non spaventatevi», dice Jin stringendo Beomgyu che si è nascosto tra il suo collo e la sua spalla. 
Jin si concentra sul fatto che probabilmente Yoongi avrebbe fermato il gioco e gliene avrebbe fatto fare un altro, Namjoon probabilmente avrebbe loro spiegato che non poteva fargli nulla una bomba immaginaria. Jimin e Hoseok gli avrebbero abbracciati uno ad uno e Jungkook avrebbe costruito una protezione magica per tutti loro. 
Ed ognuno dei metodi sarebbe andato più che bene. 
Forse Taehyung deve ancora trovare il suo.
Jin vorrebbe aiutarlo a farlo, così si volta verso di lui ma vede che Taehyung è andato verso uno Yongbok molto triste che se ne sta al centro della stanza con le braccia lungo il corpo. 
Taehyung gli si avvicina all'orecchio e gli sussurra qualcosa che lo fa subito rianimare. 
Poi, imita Yongbok e finge di schiacciare qualcosa tra le mani ma questa volta il movimento è molto meno forte e richiama qualcosa alla mente di Jin. 
Yongbok e Taehyung iniziano a fingere di lanciarsi quelle che sono inequivocabilmente palle di neve e Jin si illumina. Così come Cristopher che infatti urla: «Giocate a palle di neve». 
Yongbok si ferma all'improvviso, visibilmente felice che finalmente qualcuno abbia indovinato, poi si guarda la mano vuota, con il palmo rivolto verso l'alto e le dita e curve e la indica con l'altra mano. 
«È una palla», dice Jeongin. 
«Bravissimo, Innie», esclama Taehyung applaudendo e invitando gli altri bambini a fare lo stesso per imitazione. 
«E bravissimo Felix», dice scombinando i capelli del bambino accanto a lui. 

Poi chiama Jeongin sul rialzo, gli suggerisce una nuova parola e torna accanto a Jin, di nuovo visibilmente teso. 
«Felix?», chiede Jin a bassa voce per non svegliare Beomgyu che gli si è addormentato in braccio. 
Taehyung lo guarda per un attimo interdetto, poi si volta verso Yongbok e risponde. «È il suo soprannome, lo preferisce. Anche gli altri amichetti lo chiamano così. Ho notato che lo fa sentire più a suo agio. Ho fatto male?»
Jin è il maestro di Yongbok da quasi due anni ormai e non lo sapeva fino a tre secondi fa. 
Scuote la testa. «No, hai fatto bene», dice senza aggiungere altro se non un gran sorriso che sembra far arrossire Taehyung. 
«Ora per favore porta Beomgyu da Yoongi, mentre io invento un altro gioco per queste pesti». 
«Certo, hyung», dice prendendo il piccolo con delicatezza, assicurandosi che il gioco che stringe nella manina non gli cada. 
Jin lo guarda uscire dalla classe e adesso certo che la prossima volta che Yoongi sarà pronto a criticare il nuovo arrivato, Jin potrà rispondere che di certo ha un grande potenziale. 
E sette maestri sono sempre meglio di soli sei.
 
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Fandom: BTS
Pairing: Yoonmin, Jihope
Warning: NSFW, poly, jimin ama sia yoongi che hoseok e a loro va bene più o meno 


Questa storia partecipa al cowt-13 di LDF per la M3 della 5 settimana prompt la V 



Jimin non è uno a cui piacciono le cose non definite. Per questo ha subito messo in chiaro cosa stava accadendo quando per la prima volta si è ritrovato attratto da Hoseok - no attratto non è il termine esatto, non rende l'idea di bisogno di protezione che ha quando non sono accanto, un bisogno che solo Hoseok riesce a colmare a quanto pare. 
Neanche Yoongi, per quanto lo ami, per quanto lo abbia sempre amato non riesce a farlo sentire in quel modo. 
Per questo motivo, non appena il bisogno di avere Hoseok vicino era diventato insopportabilmente pressante ha deciso di parlarne con Yoongi. 
Si aspettava che lui si arrabbiasse, invece Yoongi era stato più che accondiscendente. In qualche modo lo aveva capito, forse perché anche lui era stato innamorato di Hoseok, della speranza che trasmette quando sorride, dalla sicurezza che passa attraverso le sue dita quando ti tocca. 
Jimin è ancora convinto che quando gliene ha parlato, Yoongi per un attimo ha sperato che Hoseok fosse innamorato anche di lui, che finalmente tutti quegli anni di sofferenza avessero portato a qualcosa, invece Hoseok dapprima si era dimostrato riluttante - Jimin se lo era aspettato - e poi ha dovuto cedere ma ha messo in chiaro che tra lui e Yoongi ci sarebbe dovuta essere amicizia e sincerità. 
Yoongi si era morso le labbra e poi aveva annuito. A Jimin era sembrata più una concessione inevitabile che una scelta fatta con consapevolezza. 
Per questo aveva continuato a chiedergli se gli andasse bene, finché Yoongi non era sbottato e non gli aveva detto che in ogni caso non avrebbe potuto farci nulla, perché lui non si sarebbe mai permesso di perdere Jimin una volta che lo aveva trovato e che lo vedeva come lui e Hoseok si guardava, gli aveva addirittura detto che lui quasi sente il modo in cui in Hoseok trovi ciò che lui non può dargli. Avrebbe solo voluto che Hoseok concedesse anche a lui la fortuna di essere protetto. 
A volte Jimin pensa che è una fortuna che Hoseok non si faccia troppe domande e altre invece vorrebbe che tutti e tre loro possano essere davvero felici. 
Lui lo è, enormemente. Poterli avere entrambi è quanto di più bello avesse mai sperato di ottenere, eppure quando è a letto con Yoongi e lui lo ferma quasi si pente di aver pensato solo alla propria felicità. 
«Jimin-ah», gli dice senza guardarlo in faccia, non che Yoongi sia mai stato bravissimo con il contatto visivo, ma Jimin ha imparato a capire quando gli viene spontaneo e quando invece lo fa apposta, perché si vergogna dei propri sentimenti. 
«Che c'è, hyung?», gli risponde rallentando le spinte fin quasi a fermarsi. 
«Q-quando stai con lui lo fate così?»
Jimin rimane per un attimo senza nulla di intelligente da dire, Yoongi non ha mai voluto parlare dell'intimità che ha con Hoseok e lui lo aveva rispetto. 
«Yoongi-ah vuoi che...» inizia a dire uscendo da lui per parlargli con più concentrazione. 
«No, aspetta. Non voglio che smetti», lo ferma bloccandoselo addosso. 
Jimin gli scosta i capelli scarmigliati dalla fronte. «E cosa vuoi?», gli chiede con il tono che sa essere un punto debole di Yoongi - e anche di Hoseok a dirla tutta - perché glielo ha detto più volte. 
«I-io volevo solo chiederti cosa fate quando voi due state insieme, non ne abbiamo mai parlato e credo che invece potremmo parlarne perché non stiamo tutti e tre insieme ma tu stai con entrambi e a me piacerebbe sapere...»
Jimin ferma il flusso di parole con un bacio lungo e dolce che spera lo tranquillizzi sul fatto che quella domanda non lo mette per nulla a disagio. Certo, se gliel'avesse fatta mentre non è dentro di lui sarebbe stato meglio, però Jimin sa che con Yoongi bisogna prendere le cose quando lui te le dà. 
«Vuoi sapere se scopo lui come scopo te?», gli sussurra nell'orecchio. 
Il pallore del viso di Yoongi si accende appena mentre annuisce. 
«Sì, sono io a scopare lui, quasi sempre», dice dando una piccola spinta tanto per iniziare a riprendere il ritmo. «Quando sono dentro di lui socchiude gli occhi e tiene le labbra dischiuse», continua spingendo ancora. 
«Gli piace tirarmi i capelli e gli piace quando lo scopo più forte dopo», dice ricominciando a muoversi a ritmo dentro Yoongi. Lo sta baciando sul collo e sulla clavicola come piace a lui quando sente le mani grandi chiudersi attorno ai capelli sulla nuca e tirarlo via dalla sua pelle. 
Jimin geme, colto di sorpresa dal dolore e dall'eccitazione improvvisa. Sorride con un angolo della bocca e porta avanti i fianchi contro quelli di Yoongi in un modo che non aveva mai usato con lui. 
Yoongi sgrana gli occhi e per un attimo sembra rimanere senza fiato, che però recupera quando gli tira ancora una volta i capelli e Jimin si spinge in lui sempre più forte ancora una volta e una volta ancora. 
«In che altro modo si lascia scopare?», chiede ancora Yoongi riportando la mente di Jimin a galla dal mare di sensazioni in cui si era immersa. 
Jimin non gli risponde, lo prende per i fianchi e senza troppe cerimonie si gira, invertendo le loro posizioni. 
Yoongi si trova cavalcioni su di lui che è ancora ben piantato dentro il suo corpo e aspetta solo che inizi a muoversi. «A Hoseok piace fingere di avere il controllo», dice Jimin prendendolo per i fianchi. 
Da quella posizione può vedersi perfettamente scomparire nel corpo di Yoongi e quando lui si alza appena per poi calare nuovamente, Jimin è certo che gli basta un altro gemito come quello che ha appena emesso per venire. 
Yoongi gli mette le mani sul petto, reggendosi mentre si spinge su e giù su di lui. Jimin accompagna i suoi movimenti, lo aiuta a spingere i fianchi ancora e ancora, finché trasportato dalla memoria corporea non stacca una mano per dare uno schiaffo a Yoongi.
Per un attimo tutto pare fermarsi, Yoongi non spinge più, nella stanza sembra esserci l'eco della mano di Jimin che si infrange sul suo sedere e pare che nessuno dei due sappia che fare. 
Jimin sgrana gli occhi, cerca di mettersi dritto e nel frattempo si prepara un lungo discorso di scuse perché come cazzo gli è venuto in mente di fare una cosa del genere senza prima chiederlo. 
«Yoongi, mi dispiace. N-non v...»
«Lo fai anche ad Hoseok?»
Jimin sbatte le palpebre un paio di volte prima di rispondere affermativamente. 
«Te lo chiede lui?»
«Beh, sì. Le prime volte me lo ha chiesto, poi è venuto abbastanza spontaneo». 
«Voglio che lo rifai»
«Yoongi-ah ma sei sicuro?»
Yoongi annuisce con convinzione. «Voglio provare quello che prova lui quando è con te». 
Jimin gli prende il viso tra le mani e lo bacia profondamente. Farebbe qualunque cosa gli chieda Yoongi.
«Va bene allora, dove eravamo rimasti?», dice muovendogli di nuovo i fianchi e facendogli il ritmo prima di dargli un altro sonoro schiaffo. 
Il gemito che questa volta esce dalle labbra di Yoongi non ha niente a che vedere con tutti quelli che ha avuto al fortuna di ascoltare finora. 


Quando Jimin torna in camera, esausto ma appagato, Hoseok lo sta aspettando sveglio. 
«Hai fatto tardi oggi», dice mentre mette da parte il libro che di sicuro stava fingendo di leggere. 
«Yoongi-hyung aveva bisogno di un po' di coccole», Hoseok si addolcisce all'istante, non è mai geloso di Yoongi mentre di tutti gli altri per qualche motivo sì. 
«E gli hai dato tutte quelle che si merita?», dice aprendo le braccia per accoglierlo nel suo letto. 
«Certo e anche di più».
«Bravo il mio Jiminie», dice lasciandogli un bacio sulla fronte. 
«Sai oggi Yoongi mi ha chiesto la stessa cosa che mi hai chiesto tu l'altra volta»
«Cioè?», domanda Hoseok con il tono un po' troppo acuto per non ricordare davvero ciò che gli ha chiesto. 
«Mi ha chiesto di scoparlo come faccio con te». 
Hoseok diventa rosso dal petto fin sulla radice dei capelli, a Jimin piace sempre molto quell'imbarazzo che lo prende quando è molto diretto con lui. 
«A-ah sì?»
«Mi ha chiesto di scoparlo forte mentre mi tirava i capelli», dice mentre inizia a baciargli il collo. 
«Ti ha chiesto anche di... di...»
«Di schiaffeggiarlo?»
Jimin lo vede distintamente ingoiare a vuoto e poi annuire. «Certo che me lo ha chiesto», inizia spostandosi per metterglisi sopra, trovando spazio tra le sue gambe aperte. «Ma non l'ho colpito forte come faccio con te», gli dice sulle labbra poco prima che Hoseok se lo tiri contro per baciarlo con foga. 
Jimin si lascia baciare come l'altro vuole ma un sottile pensiero si insinua nella sua mente e se entrambi sono curiosi dell'altro non potrà essere poi così male. 
Spinge il bacino verso Hoseok, strusciandosi su di lui con ancora la pelle che sa di Yoongi.
«Anche io voglio fare una richiesta a entrambi», inizia baciandogli la linea della mandibola, «Voglio scopare Yoongi mentre tu ci guardi». 
Jimin è certo di vedere Hoseok ingoiare nuovamente a vuoto prima di rispondere. «Yoongi è d'accordo?»
«Lo sarà».
«Se a lui va bene allora va bene anche a me», dice Hoseok inarcando la schiena quando Jimin si spinge di nuovo su di lui. 
Jimin se ne compiace. La sincerità tra di loro è ciò che li tiene uniti e Jimin è certo che da quel momento in poi non potrà che essere tutto molto più interessante e giusto.
 

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