Sette è meglio di sei
Mar. 25th, 2023 10:32 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Fandom: BTS
Pairing: Taehyung & Jin
Warning: maestri di scuola materna!AU, Jin è un maestro, Taehyung il suo tirocinante, tanti bambini, io ho pianto mentre la scrivevo perché sono pazza
Questa storia partecipa al cowt-13 di LDF per la M2 della 5 settimana prompt gioco dei mimi
Pairing: Taehyung & Jin
Warning: maestri di scuola materna!AU, Jin è un maestro, Taehyung il suo tirocinante, tanti bambini, io ho pianto mentre la scrivevo perché sono pazza
Questa storia partecipa al cowt-13 di LDF per la M2 della 5 settimana prompt gioco dei mimi
Lavorare in un asilo non è mai stato il sogno della sua vita, eppure, Jin non si sentiva così felice da un po'.
Occuparsi dei bambini lo fa sentire partecipe di qualcosa di più grande e importante, come se gli fosse affidato un compito che solo lui può portare a termini. E di sicuro è così.
Chi altro potrebbe consolare Beomgyu che piange perché ha fatto cadere la merendina, mettere pace tra Changbin e Christopher che litigano per chi deve usare il colore giallo e nel frattempo tenere d'occhio il nuovo tirocinante che ora sta dando le forbici a Mae per farle tagliare chissà cosa.
«Taehyung, non è il caso che le lasci usare le forbici», dice mentre asciuga il naso di Beomgyu e distribuisce un lecca-lecca ciascuno ai due bambini che hanno fatto pace.
«Ma Mae la sa usare. Vero piccola Mae? Tu sei grande».
«Anche io sono grande», esclama Eunwo correndo verso Taehyung ad una velocità che di certo il ragazzo non aveva calcolato.
In un attimo, cinque o sei bambini sono su Taehyung e cercano di prendere le forbici al grido di «Io sono grande», mentre gli altri prendono il momento di eccitazione per iniziare a urlare e giocare.
«Jin-hyung? Un aiutino?», viene dalla pila di bambini al di sotto della quale deve esserci Taehyung.
Jin sospira e fa per lasciare Beomgyu che però inizia a piangere non appena posa piede a terra. «E va bene allora».
Si mette in piedi sul piccolo rialzo davanti la cattedra che indica che si sta chiedendo l'attenzione.
«Bambini?», dice con voce ferma aspettando che quasi tutti si siano quantomeno zittiti e non fermati.
«Chi vuole fare il gioco dei mimi?»
Un coro di «I MIMIIIIII» segna la fine dell'assalto a Taehyung che può finalmente riprendere fiato.
«Maestro Jin posso iniziare io?»
«Certo, Yongbok, vai pure».
Jin lascia il posto al bimbo solo dopo avergli detto di mimare una palla, il che gli porterà via molto tempo perché Yongbok ha moltissima fantasia ma ancora non capisce che in questo gioco lo scopo è fare cose semplice per farle capire agli altri.
I bambini, infatti, stentano a capire cosa lui stia facendo unendo le mani con forza tra di loro.
Jin è ammirato allo stesso modo.
«Hyungnim», la voce di Taehyung gli giunge bassa e mortificata. «Ti volevo ringraziare, per avermi aiutato prima», dice senza guardarlo negli occhi.
Jin sa che dovrebbe essere più duro con lui, Yoongi gli ha detto mille volte che il suo essere accomodante non lo aiuta per nulla, anzi lo rovina, queste le parole esatte.
Eppure, Jin è certo che Taehyung non abbia bisogno di essere mortificato, ci riesce già perfettamente da solo.
«Cerca solo di stare più attento, Taehyung-ah», inizia cercando di avere un tono fermo.
«Lo so, lo so. Starò molto più attento. Te lo prometto. È solo che non pensavo che...»
«Non puoi pensare di avere a che fare con adulti, sono piccoli. Dipendono da quello che tu dici loro. Se dici a un bambino che è grande e per questo può avere una cosa speciale, la vorranno automaticamente tutti».
Taehyung guarda in basso e annuisce. «Sì, c-ci farò attenzione, hyung».
Yoongi avrebbe fatto una scenata molto più grande ma Jin si sente già abbastanza male così.
«Il piccolo Yongbok sta cercando di mimare una palla ma non credo che qualcuno riuscirà a capirlo», dice cercando di distrarlo. «Neanche io che gliel'ho suggerita la capisco», dire sorridendo.
Taehyung alza lo sguardo e si concentra sul bambino in piedi davanti la cattedra che continua a schiacciare con tutta la sua forza qualcosa tra le mani e poi a far finta di lanciarla.
«È un retino», esclama Jisung.
«È un uccello?», dice Yeonjun confuso mentre Soobin gli sta accanto e gioca con i pon pon della sua maglietta senza prestare minimante attenzione a Yongbok.
«È UNA BOMBA», urla Seungmin scansandosi e creando il panico tra i bambini.
«Bambini è una bomba d'acqua, un palloncino, non spaventatevi», dice Jin stringendo Beomgyu che si è nascosto tra il suo collo e la sua spalla.
Jin si concentra sul fatto che probabilmente Yoongi avrebbe fermato il gioco e gliene avrebbe fatto fare un altro, Namjoon probabilmente avrebbe loro spiegato che non poteva fargli nulla una bomba immaginaria. Jimin e Hoseok gli avrebbero abbracciati uno ad uno e Jungkook avrebbe costruito una protezione magica per tutti loro.
Ed ognuno dei metodi sarebbe andato più che bene.
Forse Taehyung deve ancora trovare il suo.
Jin vorrebbe aiutarlo a farlo, così si volta verso di lui ma vede che Taehyung è andato verso uno Yongbok molto triste che se ne sta al centro della stanza con le braccia lungo il corpo.
Taehyung gli si avvicina all'orecchio e gli sussurra qualcosa che lo fa subito rianimare.
Poi, imita Yongbok e finge di schiacciare qualcosa tra le mani ma questa volta il movimento è molto meno forte e richiama qualcosa alla mente di Jin.
Yongbok e Taehyung iniziano a fingere di lanciarsi quelle che sono inequivocabilmente palle di neve e Jin si illumina. Così come Cristopher che infatti urla: «Giocate a palle di neve».
Yongbok si ferma all'improvviso, visibilmente felice che finalmente qualcuno abbia indovinato, poi si guarda la mano vuota, con il palmo rivolto verso l'alto e le dita e curve e la indica con l'altra mano.
«È una palla», dice Jeongin.
«Bravissimo, Innie», esclama Taehyung applaudendo e invitando gli altri bambini a fare lo stesso per imitazione.
«E bravissimo Felix», dice scombinando i capelli del bambino accanto a lui.
Poi chiama Jeongin sul rialzo, gli suggerisce una nuova parola e torna accanto a Jin, di nuovo visibilmente teso.
«Felix?», chiede Jin a bassa voce per non svegliare Beomgyu che gli si è addormentato in braccio.
Taehyung lo guarda per un attimo interdetto, poi si volta verso Yongbok e risponde. «È il suo soprannome, lo preferisce. Anche gli altri amichetti lo chiamano così. Ho notato che lo fa sentire più a suo agio. Ho fatto male?»
Jin è il maestro di Yongbok da quasi due anni ormai e non lo sapeva fino a tre secondi fa.
Scuote la testa. «No, hai fatto bene», dice senza aggiungere altro se non un gran sorriso che sembra far arrossire Taehyung.
«Ora per favore porta Beomgyu da Yoongi, mentre io invento un altro gioco per queste pesti».
«Certo, hyung», dice prendendo il piccolo con delicatezza, assicurandosi che il gioco che stringe nella manina non gli cada.
Jin lo guarda uscire dalla classe e adesso certo che la prossima volta che Yoongi sarà pronto a criticare il nuovo arrivato, Jin potrà rispondere che di certo ha un grande potenziale.
E sette maestri sono sempre meglio di soli sei.