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Fandom: RPF Musica, Bon Jovi
Prompt: Pinguini Tattici nucleari - Ringo Starr

Questa storia partecipa al Cowt10 di Lande di Fandom

Ma questa sera ho solo voglia di ballare, di perdere la testa e non pensare più


Richie butta giù un altro chupito di chissà quale alcolico, ha smesso di dar importanza a ciò che beve già da un’ora. Il bar dove si trova è buio, con luci viola e blu che si alternano ad un ritmo veramente troppo veloce per la sua mente rallentata. C’è anche della musica. È assordante al limite del sopportabile, così alta che le casse distorcono l’audio. O forse è il suo cervello a distorcere il suono?

Si guarda intorno confuso. C’è gente che balla, gente che beve, coppie che si baciano e di toccano in maniera oscena. L’alcol gli risale in gola facendogli strabuzzare gli occhi, ma riesce a tenere un contegno.

Si volta nuovamente verso il bancone ed urla cercando di attirare l’attenzione della ragazza al di sopra della musica. La barista alza gli occhi al cielo non appena lo vede, si dirige verso di lui con poco voglia e si pone in ascolto.

«Un bicchiere d’acqua» biascica mangiandosi qualche sillaba.

La ragazza incredibilmente lo capisce, alza un sopracciglio e poi gli sbatte davanti un bicchiere ricolmo d’acqua facendone schizzare un po’ fuori. Vorrebbe arrabbiarsi per il modo in cui quella maleducata sta trattando un buon astante come lui ma le gocce d’acqua sul bancone glitterato producono degli strani effetti di luce in cui la sua mente si perde.

Gli tornano in mente occhi azzurri ed allo stesso momento il suo stomaco si fa sentire di nuovo.

«Porca troia» bisbiglia mandando giù un lungo sorso di acqua. La sente scendere fresca lungo la gola e nell’esofago, è come se finalmente gettasse acqua salvifica su un incendio divampante.

L’improvvisa sensazione di benessere lo fa tornare per un attimo presente a sé stesso e si ricorda perché quella serata sta finendo in quel modo. Perché è iniziata esattamente come tutte le altre, con la tangibile consapevolezza di essere solo.

Sente il cuore farsi pesante, gli occhi farsi umidi e il pressante bisogno di espellere l’onda di dolore che si sta per abbattere sulle rive della sua coscienza, ma ad un tratto qualcosa ferma la catastrofe che si sta per abbattere dentro di lui.

«Rich? Che ci fai qui?»

Alza lo sguardo, la figura si staglia su una tela di luci viola e azzurre, sulle ombre scure che sono i corpi che ballano al ritmo della musica. Da principio è essa stessa informe, poco dettagliata, ma poi a poco a poco prende forma.

«Alec» biascica tra sé e sé.

«Ma come ti sei ridotto?» ride l’amico di vecchia data che ormai non vede da mesi, forse anni. In quel momento non è troppo sicuro del giorno e dell’anno in cui si trovano.

«Sai com’è l’alcol no? Uno tira l’altro»

Alec ride, anche lui leggermente alticcio. «Questo è un segno. Vuol dire che dobbiamo passare la serata insieme»

Richie lo guarda confuso e frastornato. Vorrebbe altra acqua. Stringe gli occhi e poi risponde. «Non so se è una buona idea»

«Ma come, Rich? Non ci vediamo da secoli, ci incontriamo per caso e per te non è una buona idea? È ovvio che è l’unica cosa da fare in questo momento»

Il modo in cui Alec parlava lo ha sempre fatto ridere e anche in quelle condizioni non può negare a sé stesso che in un modo o nell’altro lo avrebbe convinto.

Richie lo guarda e gli mette una mano sulla spalla. «E va bene, ma solo se mi trovi una bionda che mi faccia dimenticare quell’altro per una notte»

Alec non gli fa domande, forse non ha capito, forse invece già sa e non gli importa. Sta di fatto che ride sguaiatamente e gli dà un paio di pacche sulla spalla complice. «Tu lascia fare a me. Adesso bevi un altro bicchiere d’acqua, ti riprendi e poi ti trovo la bionda con il culo più sodo d’America»

Richie si unisce alla sua risata sguaiata, non si cura delle occhiatacce delle persone che spinge quando passa barcollando attaccato all’amico, né del viso scocciato della barista quando gli chiede l’ennesimo bicchiere d’acqua. Adesso c’è Alec con lui e quando sono insieme Richie sa che solo una cosa può succedere: divertimento assicurato, con buona probabilità che l’indomani non ricordi nulla e questo è solo un altro punto a favore di quella situazione.

Vanno in bagno insieme, Alec lo aggiusta e gli parla di cose che gli sfuggono dalla mente un attimo dopo che le ha pronunciate, ma la sua allegria è contagiosa e Richie ride, ride a crepapelle.

L’onda di dolore e tristezza che stava per abbattersi sulla sua serata si è placata, ora sulla riva della sua coscienza ci sono solo gabbiani starnazzanti di risa simili a quelle sue e di Alec.

Quella sera era iniziata perché aveva davvero bisogno di staccare e Alec era venuto in suo soccorso nel momento più opportuno

Quella sera non avrebbe permesso a nessun paio di occhi blu di far naufragare quel desiderio di effimera ma necessaria felicità.

Avrebbe ballato finché i suoi piedi avrebbero retto, avrebbe bevuto finché si fosse retto in piedi e avrebbe finalmente zittito i suoi pensieri, almeno per una notte.



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