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Fandom: Grishaverse
Pairing: Matthias/Nina, Matthias/Inej
Warning: introspettivo, spoiler Sei di corvi, ambientato a metà del Regno Corrotto
Prompt: S2-M3, Neve/Oscurità

Questa storia partecipa al cowt11 di LDF


Matthias non ha mai creduto esistesse un luogo diverso dal freddo gelido di Fjerda da poter chiamare casa. A dirla tutta, non ha mai davvero avuto modo di pensarci. Preso com’è sempre stato dalla devozione a Djel, alla causa dei drüskelle, all'odiare e temere i Grisha. Non ha mai avuto modo di pensare per più di un minuto a ciò che non fosse strettamente utile alla missione che aveva deciso di assegnare a sé stesso.

Nina è stata la prima a risvegliarlo dall'intorpidimento a cui aveva costretto il suo animo. È bella in un modo che Matthias ha visto appartenere solo a lei. Si è innamorato del suo animo ancora prima di innamorarsi delle sue forme morbide. È rimasto rapito dal modo in cui riusciva a rivolgere lo sguardo più dolce e compassionevole che avesse mai visto ai Grisha rinchiusi con lei e due secondi dopo guardare loro drüskelle con un odio e una sicurezza inusuale per una prigioniera.

Eppure, ne ha visti tantissimi passargli davanti. Di molti ricorda ancora i visi, gli occhi vuoti, le labbra tese, la voce supplicante. Non se ne è mai davvero liberato, forse non se ne libererà mai.

Si domanda spesso se gli altri drüskelle hanno i visi dei prigionieri Grisha stampati nella mente oppure se riescono a chiudere gli occhi senza vederli, senza che li vadano a trovare in sogno. Ha sempre creduto che le immagini che lo vanno a trovare la notte fossero la conferma che Djel è dalla sua parte, il prezzo da pagare per l'onere e l'onore che ha ricevuto quando è entrato nel corpo dei cacciatori di streghe.

Da quando ha conosciuto Nina, però, qualcosa è cambiato. Non sono cambiati i sogni che gli riportano alla mente le persone che ha contribuito a far incarcerare e neanche la sua devozione a Djel. Non è cambiato l'amore per la sua terra e neanche la consapevolezza che il mondo abbia bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui e che faccia qualcosa per rimettere a posto le cose.

È la direzione della sua devozione ad essere mutata. Non è più un drüskelle e ci sono notti in cui si chiede se lo sia mai stato davvero. I falsi ideali che gli hanno inculcato quando era soltanto un ragazzino con un passato tragico ora sembrano spaventapasseri su un campo di possibilità differenti. Ha sempre pensato di essere parte dei contadini che rivendicavano la proprietà di quel campo, ma forse è sempre stato solo un corvo in attesa di accettare la sua natura.

Nina al suo fianco si muove e parla piano nel sonno, gli si stringe addosso e Matthias le passa un braccio attorno. La pelle è calda, i capelli morbidi e il respiro calmo e Matthias si chiede come ha fatto a credere per tutto quel tempo che alcune persone nascano automaticamente con un peccato originale attaccato addosso. E più di tutto, non si perdona la presunzione di essersi creduto così migliore di loro da poter essere parte di coloro che si sono auto-incaricati di rendere il mondo un posto a loro immagine e somiglianza.

La verità è che Fjerda è sempre stata una terra piena di luce. Ricoperta di neve praticamente per tutto l'anno e perciò uno specchio di luce in terra. La neve e il ghiaccio riflettono ogni più piccolo raggio che riesce a raggiungerli. Non importa che il sole sia filtrato da strati di nubi, c'è sempre una luce chiara che in alcune zone diventa abbacinante e ferisce gli occhi. È difficile credere in mezzo a quella luce possa nascondersi qualcosa di diverso dalla verità e dalla giustizia. 

Matthias, nato in quella luce e cresciuto tra i raggi del sole che risplendevano di più a terra che in cielo, non si è mai accorto di quanto la sua terra risplendesse finché non si è trovato a Kerch.

È anche vero che tra il Barile ed il Velo Nero ha visto solo le parti più sporche dell'isola ma quel poco che è riuscito a vedere della Ketterdam dei mercanti e dell'università gli è parso sì, più pulito ma non meno oscuro. Se a Fjerda qualsiasi cosa sembra avvenire sotto la luce del sole riflessa dalla neve candida e per questo sotto gli occhi di tutti a Ketterdam, ovunque si giri, c'è una nuova ombra che cela un segreto.

Ci ha messo tempo ad abituarsi a quel nuovo modo di vivere. Era abituato ai luoghi immensi, dove a perdita d'occhio, a parte qualche casa, non c'era altro che natura e distese di ghiaccio. Era sempre stato abituato a sapere cosa esattamente gli stesse accadendo intorno, o comunque a credere che l'unica realtà fosse quella sulla quale poteva poggiare lo sguardo. Come se avesse vissuto in una perenne serenità. E lo fa ridere quella associazione, perché nessuno che ha visto gli inverni di Fjerda potrebbe mai affermare una cosa del genere a cuor leggero eppure, è esattamente ciò che ha iniziato a pensare nel momento in cui ha messo gli occhi sul buio di Ketterdam.

Inej, Kaz e Jesper si muovono nell'ombra, la piegano al loro volere, la rendono più minacciosa o meno spaventosa a seconda di ciò che serve loro. Nessuno di loro è nato in quell'ombra ma ognuno ha dovuto adattarcisi e farla propria.

Kaz ha imparato a manipolarla, Jesper se l'è fatta amica e Inej si è tramutata in essa. Ognuno a modo suo, ha trovato un modo per dominarla. Persino Nina, che si è unita a loro di recente, ha presto imparato a giocarci, nascondendocisi o evitandola ha imparato a conoscerla come se fosse un'estensione della sua persona.

Solo Wylan, che è l'unico ad essere nato a Ketterdam, sembra ancora incerto su come sfruttarla a suo piacimento ma Matthias crede che sia piuttosto dovuto alla luce che si porta dentro e che, nonostante tutto, la vita ancora non riesce a spegnere. È difficile mettere al proprio servizio l'oscurità se si ritira non appena ti ci avvicini.

Qualcuno tossisce nel sonno. Matthias non si sofferma a riconoscere chi possa essere, non è raro che qualcuno tossisca considerando che si trovano in una tomba, su un'isoletta umida dove il sole arriva così di rado che quando lo si intravede sbiadito in cielo, Matthias quasi si domanda se sia davvero lui o un suo pallido riflesso, come quello che si riflette sul Mare Vero che bagna le coste della sua terra.

Sospira, incapace di dormire ed incapace di smettere di riflettere.

Accanto a lui, dall'altro lato rispetto a Nina, silenziosa come sempre, Inej dorme beata. Matthias è certo che nonostante l'aria totalmente innocente sia pronta a scattare non appena qualcosa si muova troppo vicina a lei.

La prima volta che l'ha vista Matthias ha pensato che non avrebbe sopravvissuto al primo inconveniente. Si è ricreduto prima di subito quando li aveva salvati dall'attacco che avevano subito prima si salpare sulla Ferolind. Da quel momento in poi è stata una veloce scalata verso la più alta considerazione che Matthias potesse avere di una persona. Inej è ombra pura e semplice, perfetta per mimetizzarsi nell'oscurità dei vicoli del Barile eppure, nonostante lei faccia di tutto per passare inosservata e ci riesca perfettamente, quando ha la guardia abbassata Matthias si ritrova spesso ad osservarla.

Non che il suo animo sia in uno stato particolare quando sofferma lo sguardo su di lei. Semplicemente, non riesce a toglierle gli occhi di dosso finché non è lei stessa a sottrarsi alla sua vista. Non sa se ne sia a conoscenza che la guarda spesso, ma Matthias è più che certo che se lei volesse si sottrarrebbe alla sua attenzione.

Non si è interrogato neanche sul perché i suoi occhi indugiano così tanto su Inej, l'unica volta in cui lo ha fatto si è anche risposto che lo fa per cercare di carpire i segreti di quell'oscurità che sembrano scivolargli tra le dita.

Se vuole rimanere in quel gruppo, se vuole davvero portare a termine quella missione per vivere finalmente in pace con Nina, allora deve imparare a mettere al suo servizio l'oscurità. Deve capire come può la neve bianca e candida nascondersi e mimetizzarsi nell'ombra.

Di certo non può manipolarla come fa Kaz e non la capirà mai davvero per diventarci amico, né tanto meno sarà mai parte di essa. Non sa plasmare sé stesso per adagiarvisi attorno, né si porta dentro una luce che la dirada. Lui è nato cullato dalla neve, i primi passi che ha mosso hanno lasciato impronte al suo passaggio, ma è anche cresciuto tra il ghiaccio impervio e crudele e se la neve non è abbastanza per sopravvivere all'oscurità, allora deve diventare ghiaccio sottile e letale che tende trappole ai mal capitati.

L'oscurità lo aiuterà a coprire l'inganno e così che lui possa attaccare quando meno gli altri se l'aspettano e solo quando si saranno fidati davvero di lui, così come ha fatto alla Corte di Ghiaccio.

Il volto di Jarl Brum, l'uomo che ha creduto essere il padre che ha perso, lo aveva guardato con un tale odio e solo in quel momento Matthias si rende conto del tranello che gli aveva teso e del modo in cui glielo aveva teso.

Non è stato solo l'inganno in sé e forse neanche il fatto che avesse scelto Nina rispetto alla fede drüskelle. Forse quello che ha davvero destabilizzato Jarl Brum è stato il fatto che sotto di lui la neve morbida e candida si sia tramutata in ghiaccio spietato che gli si è aperto sotto i piedi proprio nel momento in cui ha camminato verso di lui, convinto che lo avrebbe sostenuto.

Matthias, con Nina schiacciata da un lato e Inej dall'altro, gli occhi spalancati nell'oscurità, respira rumorosamente.

Ha creduto di dover imparare a conoscere l'oscurità, a capirla e a non farsi soggiogare da essa. E invece, senza che lui se ne accorgesse quella stessa oscurità è strisciata tra i vicoli del Barile e lo è andato a trovare sin nell'Anticamera dell'Inferno. Gli si è insinuata tra la pelle muta ed invisibile. Non ha mai avuto forma, puzza di marcio e sporcizia esattamente come tutto il resto e prima che Matthias se ne potesse rendere conto gli si è attaccata addosso.

Non deve capirla, deve solo lasciarsi andare e lasciare che lo avvolga e rafforzi la neve per tramutarla in ghiaccio. Lo ha già fatto lo rifarà di nuovo, tutte le volte che serve. Tutte le volte che Nina ne avrà bisogno. Tutte le volte in cui vorrà provare ad entrare nel mondo d'ombra di Inej.

Lo sciabordio dell'acqua sulla costa del Velo Nero arriva fin dentro la tomba, non è la voce feroce che il Mare Vero riversa sulle coste di Fjerda è più un subdolo sussurro che gli si insinua in testa ma Matthias ha imparato le regole e si è riscoperto oscurità tra la neve, non si sentirà più un pesce fuor d'acqua nel Barile.

Da adesso in poi sarà un corvo scuro che si muove nell'ombra, in attesa del momento più adatto per attaccare coloro che si sono autoproclamati padroni del campo di grano dorato da cui hanno intenzione di attingere. Perché se c'è una cosa che l'oscurità di Ketterdam gli ha insegnato è che non sempre nell'ombra si aggirano i mostri e quasi mai la neve trattiene le impronte di coloro che vogliono passare inosservati e se quella è la lezione, tanto vale acquattarsi nell'ombra e attendere di attaccare piuttosto che essere preda.

Prende un respiro, chiude gli occhi e per una volta tanto Djel non gli manda in sogno i visi di coloro che ha contribuito ad uccidere e perseguitare.

Lo prega di accompagnarlo nel suo percorso attraverso l'ombra, lo ringrazia per la protezione e poi cade in un sonno profondo. L'ultima cosa che vede o crede di vedere sono gli occhi Inej nell'ombra scura e il viso di Nina sulla neve candida.

 

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