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Fandom:  Originale
Warning: Moresome
Prompt: M3, Moresome/Originale/SAFE


Questa storia partecipa al cowt10 di Lande di Fandom


Eva sbatte la porta dietro di sé con forza sbuffando sonoramente. Fa due passi avanti e lascia cadere a terra la borsa da lavoro che le stava per staccare un braccio. Non ha la forza morale per prenderla e metterla al posto al momento. Sogna il divano come mai in vita sua in quel momento.

Lancia la giacca sulla poltrona appena dietro l’ingresso della sala e già sogna di buttarsi sul divano quando un grido spaventato la fa sobbalzare sul posto.

«Che cazz… Bianca! Sei tu», esclama non appena la ragazza si libera dalla giacca che lei le ha buttato addosso. «Scusa», dice dandole un bacio sulla fronte e rimettendole a posto i capelli mentre la ragazza la guarda torva. «Dai non guardarmi così, lo sai che non l’ho fatto apposta», si giustifica ancora anche se sa perfettamente che l’altra sta solo scherzando.

Anche senza parlare la sola presenza di Bianca in quel momento le dona una calma e una pace delle quali aveva un disperato bisogno. Le fa un sorriso stanco e finalmente si butta sul divano con ancora le scarpe addosso.

Lo sguardo si perde sul soffitto che dovrebbe essere bianco, ma che è interrotto da macchie di umidità e intonaco scrostato. Sbuffa un’altra volta, ripensando alle ore in più che le toccherà fare nei giorni successivi.

«Che c’è? Perché sbuffi come un treno?» chiede Bianca andandole incontro ed entrando nel suo campo visivo.

Eva si perde un attimo a guardare i suoi occhi scuri, tondi al centro ed affusolati sui lati che tendono a conferirle un’espressione sfuggente. I lunghi capelli scuri lasciati sciolti e la pelle olivastra che ricopre delle membra guizzanti e tese.

«A lavoro mi trattano male», si lamenta Eva mettendo su la voce di una bambina che fa i capricci.

«E perché ti trattano male, sentiamo un po’», chiede Bianca interessata sedendosi e facendole mettere la testa sulle sue gambe, di moda da poterle accarezzare i capelli.

«Perché sono cattivi», continua Eva imperterrita nel suo tono infantile beandosi del tocco leggero delle dita dell’altra sulla pelle.

Bianca non le fa altre domande, la conosce troppo bene. Sa perfettamente che riuscirà a farla parlare solo nel momento in cui vorrà davvero. Così se ne sta quieta a sfiorarle la pelle mentre guarda gli occhi nocciola che sembrano quasi vedi adesso che le luci del lampadario si tuffano nei suoi occhi. Le labbra sono rosse e piene e Bianca si perde nel movimento che Eva fa fare loro mentre sicuramente si sta martoriando con i denti l’intero della bocca.

Mentre sono in silenzio, ognuno a contemplare la bellezza dell’altra, la porta di casa si apre nuovamente.

«Donne», chiama la voce di un ragazzo alta e squillante. «Guardate che vi ho portato»

«Stasera si festeggia», si aggiunge a lui una voce più bassa e roca.

Le due ragazze non rispondono finché non vedono i due ragazzi sulla soglia del salotto della casa che condividono ormai da anni.

Federico, con la barba incolta e nera, ha tra le braccia una cassa di birra che subito rimette in sesto Eva.

Luca, invece, più basso e biondino, ha quattro pizze fumanti che fanno brontolare lo stomaco di Bianca.

«Siete i nostri salvatori», afferma melodrammatica Eva senza alzarsi dalle gambe di Bianca ma tendendo le braccia verso i due ragazzi.

«Lo sappiamo, lo sappiamo», dice Luca posando le quattro pizze sul tavolo e liberandosi della giaccia e delle scarpe puntellando prima un piede e poi l’altro.

Federico e Bianca invece si guardano complici. «Eva sta facendo un po’ la capricciosa», spiega Bianca ai ragazzi che sono appena arrivati.

«Io no capricciosa, io trattata male», si lamenta Eva mettendo su il broncio in una perfetta imitazione di una bambina capricciosa.

«Giusto, scusa. Eva è stata trattata male», concede la ragazza continuando ad accarezzarle i capelli.

«Ma allora qui c’è bisogno di un bel bacio che fa passare tutti i mali», dice Luca girandosi e andando verso le due ragazze.

«Sì, io ho bisogno di tanti baci», dice Eva alzandosi dalle gambe di Bianca e tendendo le braccia verso il ragazzo biondo che la prende in braccio e poi si risiede accanto all’altra ragazza.

«Eccoci qua», dice sistemandosela tra le gambe e beandosi del calore che il suo corpo sprigiona. Eva subito si accoccola su di lui, mettendogli la testa nell’incavo del collo, lasciando che il profumo del dopobarba le invada il corpo.

Il ragazzo continua ad accarezzarle la schiena mentre si rivolge all’altra ragazza e si fa dare un leggero bacio sulle labbra. «A te come è andata?»

«Mi devono far sapere», risponde con una scrollata di spalle.

«È vero! Oddio, tesoro scusami, non ti ho neanche chiesto come è andata», riviene Eva parlando finalmente con la sua voce normale ed alzandosi dalla posizione in cui era per guardare l’altra in viso.

«Non preoccuparti, è solo un’audizione», le risponde Bianca accarezzandole il viso.

«Potrebbe essere LA audizione», replica Eva con il tono decisamente più allegro. «Sono certa che hai spaccato tutto», conclude avvicinandosi al suo viso e guardandola negli occhi quando è ad un centimetro di distanza dalle sue labbra. «Sei la più brava attrice del mondo».

Bianca sorride e la bacia come se così facendo potesse prendere un po’ della fiducia che lei nutre per le sue capacità.

«Allora, che cosa è successo. Ditemi un po’», dice Federico rientrando in sala dopo essersi cambiato ed essersi messo una fascia che gli tiene i capelli indietro. Tra le braccia tiene due birre aperte.

«Bianca ha fatto l’audizione», interviene subito Eva.

«Come è andata, tesoro?»

La ragazza alza le spalle mentre gli fa spazio accanto a lei sul divano. «Come sempre», dice infine prendendogli la bottiglia di mano e bevendone un lungo sorso.

«Sono certo che sarai stata bravissima», continua Federico stringendola a sé e dandole un bacio sulla tempia. «Tu invece? Che hai combinato? Perché sei picciosetta

«Mi hanno fatta arrabbiare a lavoro», inizia Eva rimettendo su il broncio ma non allontanandosi mai troppo dalla stretta di Luca. «Da domani devo fare ore in più perché un collega se ne è andato senza preavviso e nessuno vuole fare il suo lavoro».

«Che palle, ma non te lo puoi fare a casa?»

Eva scuote la testa. «No, ho bisogno di stare lì».

«Sono stati davvero cattivi», conviene Federico facendo annuire Eva che sporge il labbro all’infuori.

«Dai ti vengo a prendere io a lavoro in questi giorni che tanto sicuramente farò tardi», dice Luca abbracciandola un po’. «Non ti faccio tornare a casa da sola».

«Grazie», mugugna Eva che intanto si è di nuovo buttata sul suo collo e ne respira l’odore.

«A voi come è andata?», domanda Bianca passando la birra a Luca che la butta giù senza mai staccarsi troppo da Eva.

«Così, così», risponde il biondo bevendo un lungo sorso e lasciandosi andare alla confessione solo perché il corpo della ragazza che lo abbraccia lo fa sentire protetto e al sicuro. Come se quella sensazione di tepore che gli avvolge il cuore gli permettesse di essere esattamente sé stesso, senza riserve e senza limiti.

Eva gli strofina il naso sul collo e di rimando lo sente accarezzarle la schiena dal collo al bacino, incastrandosi di tanto in tanto nell’elastico del reggiseno. Ama stare tra le braccia di uno di loro e sentirsi protetta e perfettamente capace di proteggere. È una sensazione strana quella che prova per ognuno dei ragazzi seduti accanto a sé, ma ormai ha smesso da tempo di chiedersi cos’è quella strana sensazione che la avvolge quando uno di loro si trova nei paraggi. Ciò che ama di più è il modo in cui le permettono di essere anche la sé stessa più fragile ed infantile. Non deve scusarsi di nulla, può lasciarsi andare in tutto.

«Ti va di parlarne?» chiede a Luca guardandolo negli occhi, spingendosi con le mani poggiate alle sue spalle piccole e forti al tempo stesso.

«Non tanto» risponde lui scuotendo la testa. «Sai cosa vorrei, però?»

«Cosa?»

«Un bacino da Fede che oggi non me ne ha dato neanche uno».

«Hai ragione, quando ci siamo visti avevo già le braccia piene di birra e non ce la facevo a baciarti. Rimediamo subito» e così dicendo si sporge oltre Bianca e aspetta che lui faccia lo stesso. Si baciano facendo sfiorare solo le labbra ma restano uniti a mezz’aria per qualche istante in più, come se qualche forza invisibile li tenesse insieme. Tra di loro succede spesso di indugiare più del dovuto nella stessa posizione senza muoversi beandosi quanto più possibile del contatto così creato.

Federico sorride facendo collidere le loro fronti. «Va meglio?»

«Molto», risponde Luca socchiudendo gli occhi.

«Io ho famissima», annuncia Bianca alzandosi e andando a prendere la sua pizza.

«Pizza! Pizza! Pizza!» esclama felice Eva spostandosi in modo che Luca possa avere più libertà di movimento.

«Vi va se mangiamo sul divano mentre guardiamo un film?»

«Mi sembra un’ottima idea», conviene Bianca iniziando a distribuire le pizze.

«Io vado a prendere altre birre», annuncia Eva uscendo e tornando con tre bottiglie.

«Che vogliamo vedere?»

«Call me by your name», propone Federico.

«Mad Max Fury Road», replica Luca addentando un pezzo della sua pizza con salame piccante.

«Io voglio vedere Harry Potter», dice Eva sapendo già che glielo avrebbero bocciato considerato che hanno fatto una maratona completa già qualche mese fa.

«Perché non vediamo La città incantata?» propone Bianca sedendosi a terra tra le gambe di Eva.

«Per me va bene», dicono i ragazzi mettendosi più comodi con la spalla una contro l’altra.

Bianca prende il telecomando e fa partire il film su Netflix. Lo hanno già visto tutti, ma nessuno di loro ha mai il coraggio di dire di no ad un film dello Studio Ghibli dopo una giornata di lavoro. Appoggia la testa sul ginocchio di Eva che in risposta fa in modo di tenersela un po’ più vicina.

Dal momento in cui ha visto i tre ragazzi sapeva che sarebbero state tra le persone più importanti della sua vita, non pensava in questo modo, di certo. Nessuno di loro poteva aspettarselo, forse solo Federico che più di una volta ha detto che non appena li ha visti ha sentito che sarebbero stati insieme.

Bianca non ci crede davvero ma vedere Federico che dichiara amore eterno a tutti e tre con tutto quel trasporto è sempre divertente e contemporaneamente le scalda il cuore.

Il film scorre veloce con i suoi suoni ed i suoi colori, Bianca si perde completamente nella sua magia lasciando da parte le preoccupazioni per il suo lavoro e le ansie per l’incertezza che ne deriverà. L’unico conforto che riesce a trarne è la consapevolezza di star facendo ciò che più la appassiona senza avere rimpianti. Di sicuro qualche rimorso, ma nessun rimpianto.

Cosa che non può dire della sua ragazza. Eva le accarezza i capelli distrattamente e Bianca alza lo sguardo per guardarla in volta. Gli occhi sono completamente rapiti dal film ma lo sa cosa sta pensando. Sa quali sono le voci che gli si agitano in quel momento nella testa e sa cosa stanno gridando. Si stringe ancora alle sue gambe lasciandole un bacio sul ginocchio. Eva di contro la fa alzare e se la mette in braccia stringendola per la vita, tenendole le labbra premute sulla spalla.

Il film finisce prima che Bianca possa rendersene conto ma nessuno di loro ancora si muove per non disperdere il calore umano che sono riusciti ad imprigionare tra i loro i corpi e che nutre le loro anime da quando si sono conosciuti.

«Prima o poi riuscirò a non a piangere, ma non è questo il giorno!», annuncia Eva facendola alzare e alzandosi a sua volta.

Federico le intima di fare più piano e quando si girano notano che Luca sta dormendo sulla spalla dell’altro con la bocca leggermente socchiusa e il volto rilassato.

«È così bello quando dorme», commento Bianca.

Federico sorride con un angolo della bocca. «Lo porto io a letto».

«Dormiamo tutti insieme?» chiede Eva stiracchiandosi e sbadigliando.

«Certo», dice Federico sussurrando e prendendo Luca tra le braccia, come una sposa, sperando di non farlo svegliare.

Le ragazze gli fanno spazio e quando l’altro lo posa sul letto lo aiutano a spogliarlo e a fargli mettere il pigiama, rassicurandolo che si prendono cura loro di lui, quando scosso dai movimenti si sveglia.

Poco più tardi sono tutti pronti per andare a dormire. Federico tiene un braccio attorno al fianco di Luca che gli dà le spalle e si tiene vicinissimo al suo corpo dando una mano ad Eva che ha le gambe incrociate con quelle di Bianca che dorme nel lettino che tengono sempre nella stanza di Federico e Luca per tutte le volte che hanno voglia di dormire insieme.

Tutti e quattro si rilassano, facendosi cullare dal calore e dal rumore dei respiri degli altri. Finché non cadono tutti in un sonno ristoratore e accogliente come gli abbracci che ognuno riserva all’altro.

 

 



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