Jun. 4th, 2021

Silver

Jun. 4th, 2021 04:46 pm
smile_92: (Default)
Fandom: BTS
Pairing: 2seok
Warning: H/C
Prompt: Farsi male durante l'allenamento per una nuova coreografia 

Scritta per lo spring break bingo del gruppo fb Hurt/Comfort Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - GRUPPO NUOVO | Facebook





«Passo, passo, salto e poi giri», ripete per l’ennesima volta Hoseok mostrandogli la sequenza che proprio non riesce a farsi entrare in testa.

Sono due ore che provano quella coreografia, forse tre. Tutti gli altri sono già andati a farsi la doccia e a recuperare qualche ora di sonno. Seokjin ha deciso di rimanere oltre l’orario come di consueto per raggiungere lo stesso livello degli altri senza rallentarli. È una fortuna che Hoseok sia rimasto con lui quella sera. Anche se vedere il volto stanco e concentrato mentre con pazienza gli ripete i passi da fare lo fa sentire quanto meno in colpa.

«Sei in ritardo sul salto. Se metti tutto il peso sul piede destro non riuscirai a darti lo slancio in tempo. Cerca di andare già in avanti con il corpo mentre fai il secondo passo», dice asciugandosi il viso con l’asciugamano che ha sulle spalle.

Seokjin non risponde, non ne ha la forza a dir la verità. Tutte le sue restanti energie sono concentrate sul suo corpo e su quella dannata sequenza.

Si concentra sulla sua figura allo specchio.

Passo.

Ok.

Passo.

Spingi il peso in avanti. Così.

Salto…

«Porc…»

Cade a terra con un tonfo sordo mentre Hoseok si piega accanto a lui immediatamente. L’espressione preoccupata, gli occhi sgranati.

«Jin-hyung, stai bene?»

Seokjin scuote la testa, sente la caviglia iniziare a indolenzirsi e un dolore acuto risalirgli lungo la gamba. «Era questo che intendevi con ‘metti il peso in avanti’?», scherza tenendosi la caviglia con entrambi le mani.

Hoseok sorride appena in risposta, è concentrato sulla sua caviglia, sembra quasi si aspetti che gliene spunti un’altra da un momento all’altro.

«Non ti preoccupare, non è niente di che», dice alzandosi, «Possiamo cont…».

Hoseok è veloce ad alzarsi insieme a lui ed andargli incontro per sorreggerlo. «Non sforzarti. Hai preso una bella storta, per oggi basta allenarsi».

Seokjin, con un braccio attorno alle spalle minute, lo fissa interdetto. «Non posso fermarmi adesso, registriamo il video tra pochi gio…»

«Se non ti fermi adesso non sarai in grado di registrare nessun video», dice Hoseok semplicemente. «Ti sei sforzato troppo, avrei dovuto fermarti prima».

«Sembra quasi ti sia fatto male tu dalla faccia che hai, Hob-ah».

Seokjin lo guarda di sottecchi mentre lo accompagna fuori dalla sala prove. Hoseok si sforza di sorridere ma dopo tanti anni che vivono insieme ha imparato a cogliere le piccole sfumature che il suo viso assume, nonostante si impegni sempre a mostrarsi più che spensierato.

«Pensavo che se dovessimo rimandare la registrazione del video avremmo lo scheduling tutto accavallato», risponde.

«Non dobbiamo rimandare proprio nulla, Hob-ah. Una notte di riposo e domani starò meglio. Pronto a essere messo sotto dal nostro dance leader», continua, del resto la caviglia non gli fa davvero così male. Forse.

«Non sei più giovane, Jin-hyung. Non penso tu possa recuperare così facilmente», scherza Hoseok finalmente ridendo anche con gli occhi.

«Hob-ah, hai dimenticato che sono più grande? Devi portarmi rispetto», lo rimprovera sollevato di vedergli in volto la solita espressione allegra.

 

 

 

«Ti ho detto che non c’era bisogno mi aspettassi qui», dice Seokjin uscendo dalla doccia, senza lasciare la presa sul muro mentre cerca di mettere meno peso possibile sulla caviglia lesa.

Hoseok scrolla le spalle. «Non volevo cadessi di nuovo», dice tendendogli un braccio.

Come se esile com’è potesse davvero sostenerlo in caso cada davvero. Seokjin però evita di farglielo notare, averlo intorno lo rallegra.

«Mentre eri nella doccia ho sentito il fisioterapista. Dice che ti viene a visitare domani. Per stasera ci metteremo un po’ di ghiaccio e ti faccio un impacco con la pomata», spiega serio mentre lui si asciuga e si mette una tuta pulita.

«Ma non ne ho bisogno, sto bene», dice con il tono che diventa incerto mentre mettendosi i calzini nota che la caviglia si è gonfiata e sta diventando di un colore non troppo rassicurante.

Hoseok si limita a fissarlo e Seokjin capitola. «Va bene, è più serio di quello che pensassi. Aiutami ad alzarmi».

Senza farselo dire due volte Hoseok si passa un braccio intorno alle spalle o lo aiuta a sollevarsi. È decisamente più forte di quello che ricordasse.

 

 

 

Seokjin aspetta Hoseok disteso sul letto, con uno dei suoi quattro cuscini sotto la caviglia per tenerla un po’ alzata e il cellulare tra le mani. Dopo l’ennesimo link inutile di caviglie amputate decide di mettersi a giocare ad un nuovo rpg che ha trovato nello store qualche giorno fa ma Hoseok entra in camera con in mano un’intera busta da un chilo di piselli surgelati, un tubetto di pomata, carta trasparente, un asciugamano e una fasciatura.

«Eccomi, Jin-hyung», dice con il tono squillante.

«Tu e tutta la cucina».

Hoseok sorride lasciando il tutto sulla scrivania. «Avevo bisogno di un po’ di cose», dice prendendo la busta di piselli. «Hanno detto di tenerci il ghiaccio per almeno una mezz’oretta».

«Sembra che passeremo la serata insieme, Hob-ah. Avevi impegni?»

Hoseok scuote la testa. «Avevo una serata di beauty routine con Jimin ma non gli è dispiaciuto molto che io abbia disdetto», dice ridendo complice. Seokjin intuisce che c’è Yoongi di mezzo e sorride a sua volta, sentendo lo stomaco farsi leggero per un attimo.

«Mi è venuta un’idea! Vado a prendere le maschere e facciamo noi la serata di beauty routine. Tanto non è che abbiamo altro da fare mentre il ghiaccio ti ferma un po’ l’ematoma».

Seokjin si guarda bene dal dirgli che avrebbe preferito giocare piuttosto a qualche videogioco ma Hoseok sembra così entusiasta che riesce solo ad annuire.

Quando torna tutto felice con le maschere tra le braccia, si convince che mettere da parte il nuovo rpg per una sera è stata di certo una buona idea.

«Avete un centro estetico in camera, tu e Jimin?», domanda vedendo il numero di tubetti e bustine che Hoseok ha riversato sul letto.

Agita una mano in aria senza rispondergli e si concentra sulla sua caviglia. «Ti dà fastidio il ghiaccio? Cambio asciugamano?».

Seokjin scuote la testa, «Sta bene così». La sensazione fredda sulla caviglia gli dà un po’ di sollievo e anche se continua a mandargli fitte di tanto in tanto non sono così insopportabili.

Hoseok lo osserva con sguardo clinico un altro istante poi si volta e inizia ad elencargli tutte le maschere che ha portato.

«Io oggi ne faccio una detossinante», dice prendendo una scatolina nera. «Tu quale vuoi?»

«Quella he fai tu va bene», risponde non avendo minimamente idea di cosa sia una maschera detossinante.

«Sicuro?»

«Certo».

Hoseok scrolla le spalle e si alza per andare vicino lo specchio a piantana che Seokjin ha in camera. Si mette la fascia di Mang per tirare su i capelli e inizia a spalmarsi la crema in viso. Da dove è Seokjin non può vederlo bene ma quando si volta non ci prova nemmeno a trattenere le risate.

«Aspetta che la metta a te», dice Hoseok sedendosi sul letto, con ancora il barattolino in mano, si guarda un paio di volte intorno poi senza preavviso si mette cavalcioni su di lui.

«Che fai, Hob-ah?», chiede imbarazzato mentre il più piccolo prende la fascia di RJ che ha sempre sul comodino e lo invita a mettersela senza dire nulla.

«Ti metto la maschera», risponde con semplicità aggiustandogli i ciuffi che gli ricadono sulla fronte.

Non è davvero seduto di lui, si tiene sulle ginocchia ma per qualche motivo averlo così vicino sopra di lui lo agita non poco. Di solito è lui che si avvicina pericolosamente ad Hoseok per farlo imbarazzare, non il contrario.

«Ci siamo fatti la doccia poco fa, quindi non serve che ci detergiamo di nuovo la pelle», dice in tono professionale mentre inizia a spalmargli la maschera sul viso partendo dalla fronte.

Il suo viso è particolarmente vicino, nota Seokjin, e lo sguardo è assorto e concentrato.

«Tu e Jimin fate spesso questo tipo di serate?»

«Meno spesso di quello che pensi».

«Come mai?»,

«Siamo stanchi di solito e aspettare un quarto d’ora stesi sul letto svegli è una tortura. L’ultima volta Jimin si è ritrovato con la pelle tutta rinsecchita per aver tenuto la maschera mentre dormiva», dice ridendo mentre con le dita sottili gli copre il naso e poi il mento di prodotto.

«Ecco fatto», dice scendendo dal letto pulendosi le mani con una salvietta umidificata che recupera da uno dei contenitori che ha sparso sul letto. «Metto un timer», dice prendendo il cellulare.

Seokjin muove un poco la gamba e sente la caviglia indolenzita, oltre che dolorante. «Dici che si gonfierà molto?»

«Più di così?», chiede retorico vedendo che la caviglia è già scura e gonfia abbastanza. «Spero solo che massaggiandoti come mi ha spiegato il fisioterapista riusciremo a ridurre un po’ il gonfiore e che la crema faccia effetto».

«Massaggio?»

Hoseok annuisce. «Ne ho fatti e ne ho visti fare vari», spiega, «Non è così difficile».

Seokjin non è preoccupato che lui possa non saperlo fare, non è assolutamente quello che lo rende titubante ma decide che non è il momento di pensarci.

«Credi che riuscirò ad imparare la coreografia?», chiede all’improvviso senza aver pianificato di farlo e non appena finisce di pronunciare l’ultima sillaba si rende conto che il pensiero di non riuscire a raggiungere gli altri in tempo lo ha accompagnato per tutta la sera.

«Hai paura che ti lasceremo indietro?»

Seokjin annuisce, costringendosi a tenere lo sguardo verso la caviglia invece di guardarlo in viso.

«Namjoon non lo permetterebbe mai e neanche io. Sono certo che tra me e Jimin riusciremo ad insegnarti la coreografia anche se dovrai stare fermo per qualche giorno».

Seokjin sorride. «Avrei finalmente un po’ di vacanza per dormire e giocare ai videogiochi tutto il giorno», scherza ancora leggermene imbarazzato dalla debolezza appena mostrata.

«Se devo insegnarti la coreografia vorrà dire che avrai molto da fare anche senza poter ballare attivamente», commenta Hoseok col tono autoritario che assume quando si parla di danza.

Seokjin sa che in quei casi è meglio non contraddirlo.

Il telefono suona segnando che è passato il tempo di tenere la maschera e Hoseok batte le mani una volta guardandolo. «Tolgo prima la tua», dice rimettendosi cavalcioni su di lui.

Questa volta Seokjin è più preparato ma non per questo il suo stomaco sembra meno leggero quando si ritrovano di nuovo vicinissimi.

Con le dita inizia a pizzicargli piano la pelle per tirare via la maschera che fa più male del previsto. «Hob-ah questa è una tortura, io sono già un invalido, non puoi farmi ancora più male», si lamenta mentre Hoseok un po’ ride, un po’ gli dice di non muoversi altrimenti ci mette più tempo.

«Ma davvero vi fate questa cosa spesso? È masochismo».

«Non tutti possiamo essere naturalmente belli come te, Jin-hyung», commenta mentre continua a tirare via la maschera, la punta della lingua appoggiata ad un angolo della bocca.

Seokjin vorrebbe dirgli che anche lui è bello e non avrebbe bisogno di queste maschere di tortura ma Hoseok sta tirando via la maschera dalle guance ed ogni suo pensiero è rivolto al male atroce che sta subendo la sua pelle.

«Se avessi saputo sarebbe stato così non avrei mai acconsentito», si lamenta non appena Hoseok finisce di liberare la parte più dolorosa.

«Che esagerato», dice continuando a concentrarsi. «Ed ecco fatto», dice infine allontanandosi ma rimanendo sempre su di lui. «Non ti senti meglio?»

«Dopo che mi hai tirato via la faccia?»

Hoseok alza gli occhi al cielo ma ride mentre scende dal letto e va allo specchio per togliersi la sua, in molto meno tempo di quanto gli è servito per toglierla a lui ma comunque abbastanza perché Seokjin si perda a guardare le gambe sottili che spariscono sotto il pantaloncino largo che indossa.

«Ok, adesso facciamo il massaggio», dice senza aspettare che lui dica nulla prende la pomata e si mette seduto ai piedi del letto, facendogli appoggiare la caviglia direttamente sulle sue gambe incrociate.

Lascia la busta di piselli sulla scrivania dietro di lui e valuta l’entità del danno. «Sembra sia già meno infiammata», dice toccandolo così delicatamente che se non lo stesse guardando forse non se ne accorgerebbe. «Come va il dolore?»

«Costante, adesso la sento un po’ indolenzita».

Hoseok annuisce, «È normale. Ora ti metto un po’ di pomata, dimmi se ti faccio male», dice aprendo il tubetto versandosene una generosa quantità sulle dita.

Quando gli posa le dita sul gonfiore, Seokjin è certo che avrebbe sentito dolore, invece le dita di Hoseok sono così delicate che sembra di entrare in contatto con l’acqua. Concentrato, spalma con attenzione la pomata concentrandosi sui punti più gonfi.

Seokjin sente perfettamente una delle mani tenergli la caviglia ferma e l’altra medicarlo ed è una sensazione strana quella che gli risale lungo la gamba, quasi un brivido che gli increspa la pelle sulle braccia.

L’espressione di Hoseok è assorta, raramente Seokjin lo ha visto con quell’espressione per un tempo così lungo e si trova a chiedersi se sappia di essere così bello anche quando si permette di non essere la batteria di allegria che deve sempre essere J-Hope.

Una volta soddisfatto passa un po’ più su sulla caviglia ed accentua la pressione, Seokjin si costringe non muoversi nonostante il dolore.

«Fa molto male?»

«Un po’», ammette.

«Scusa», dice alleggerendo subito la pressione, continuando a muoversi dal basso verso l’alto sulla parte bassa della gamba, stando attento a non premere sull’ematoma ma solo intorno.

Prende un’altra dose di pomata e inizia metterla sul collo del piede, spingendo sempre verso l’alto con i pollici e stando attento a non fargli troppo male. Le mani di Hoseok sono calde sulla pelle che è stata tanto a contatto con il ghiaccio.

Seokjin cerca di lasciarsi andare al suo tocco anche se a volte una fitta più acuta di dolore lo fa sobbalzare.

Passano vari minuti in silenzio, Hoseok assorto nel suo lavoro, Seokjin impegnato a guardare il modo in cui mette la lingua in un angolo quando è concentrato e l’espressione che assume il suo viso man mano che va avanti sul massaggio.

«Credo che così possa andare», dice Hoseok guardando il suo lavoro. «Ti metto altra crema e ti faccio un impacco così fa effetto durante la notte».

«Va bene».

Con gesti sapienti Hoseok gli cosparge di nuovo la caviglia di pomata e poi ricopre tutto con la carta trasparente.

«La fasciatura te la metto leggera giusto per non far spostare troppo la pomata mentre dormi».

Seokjin annuisce di nuovo e si domanda quante volte si sia fatto male in questi anni per sapere tutte quelle cose e come è possibile che lui se ne sia accorto così poche volte.

«Dopo un po’ diventa quasi normale», dice Hoseok dal nulla lasciandolo per un attimo interdetto. «Farsi male mentre si balla, intendo. Se non è qualcosa di grave non ci si fa neanche più caso. Possiamo dire che questa storta fa di te un ballerino, hyung», scherza assicurandogli la fasciatura di lato. «Perfetto», dice infine.

«Ti fai complimenti da solo?»

Hoseok lo guarda in viso e scoppia a ridere. «Hai ancora la faccia rossa per la maschera».

«E tu hai avuto anche il coraggio di dire che non è stata una tortura».

«È giusto che anche tu sappia cosa proviamo noi facce comuni da sempre», risponde pulendosi le mani e iniziando a riprendere tutto ciò che ha portato in camera.

«Hai bisogno di altro?»

Seokjin scuote la testa. «Grazie, Hob-ah».

«Di nulla», gli dice sorridendo così profondamente che Seokjin sente di nuovo quella strana sensazione allo stomaco. «Se hai bisogno di qualcosa scrivimi».

«Va bene, ma mi ha fatto più male la tua maschera che la caviglia».

Hoseok ride, di quella risata cristallina che lo contraddistingue e chiudendosi la porta alle spalle lo lascia solo.

 

 

Seokjin si addormenta poco dopo, chiedendosi tra uno sbadiglio ed un altro se non sia forse il caso di indagare meglio quella sensazione strana che ha sentito per tutta la sera ma prima di formulare un qualsiasi pensiero coerente, si addormenta sentendo ancora la sensazione di calore e leggerezza che gli avvolge il corpo.

 





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