La morte o dell'immobilità
Feb. 28th, 2020 06:08 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Warning: death, spoiler 3 stagione, drabble 300 parole
Prompt: M2, l'arcano senza nome
Questa storia partecipa al cowt10 di Lande di Fandom
La vita di Anna è iniziata con la morte. I suoi genitori l’hanno lasciata quando lei era poco più che appena nata nell’orfanotrofio che poi l’ha cresciuta. Ha visto bambini essere adottati ed andarsene, altri morire per febbre, altri morire per qualcosa che non è mai riuscita a spiegarsi, ma che faceva sembrare le loro facce tetre così come i loro cuori.
Nonostante questo, non si è mai abituata alla morte, non sa neanche se è possibile farlo. Se arriva un certo punto della vita in cui sei sopravvissuto a così tante persone che ti rassegni ed impari ad accettarla di buon grado. Oppure se per sempre si sentirà come in quel momento: impotente, inutile e tristissima.
Le hanno da poco comunicato che Mary, la dolcissima Mary, è morta per un’infezione che non sono riusciti a curare. Il suo cuore è svuotato, non sente più nulla, nemmeno la rabbia che le aveva tenuto compagnia nei giorni di malattia.
Guarda Gilbert davanti a lei. Ha lo sguardo spento, rivolto al pavimento, le braccia molli lungo il corpo. Non piange, forse ancora non ne ha la forza. Dalla stanza si sentono invece venire i lamenti di Bash, sono l’unica cosa che si muove in quel momento di calma assurda e aliena.
Guarda ancora l’immobilità di Gilbert ed il modo in cui il suo viso si concentra sul nulla e si rende conto che lui ha dovuto far fronte alla morte per tutta la sua vita. Ha visto entrambi i suoi genitori morire, si potrebbe dire che la morte lo accompagna da tutta la vita. Molto più di come ha fatto con lei.
Senza pensarci gli va incontro. Lui non la guarda finché non gli è esattamente davanti. Alza le braccia e gli cinge le spalle. Gilbert si lascia andare finalmente al pianto.