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Fandom: Mitologia greca
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Promtp: M2, mitologia greca

Questa storia partecipa al cowt10 di Lande di Fandom


Ade viene annunciato da una serie di tonfi che Persefone associa allo sbattere delle varie porte che li dividono. Sapeva perfettamente che sarebbe andata a finire così. Ogni volta che suo marito partecipa alle “Importantissime riunioni dei vertici alti” – come le chiamano Zeus e Poseidone – torna con un umore più nero della fossa del Tartaro. Ormai però ci è abituata.

Per questo quando entra come una furia nella stanza dove Persefone sta leggendo l’ultimo romanzo di Nicholas Sparks, lei non fa una piega. Lo sente sbattere i piedi con rabbia, buttare le cartelle piene di dati che si era portato per avvalorare la sua tesi e borbottare improperi sui suoi fratelli e “tutti quegli altri debosciati figli di una buona donna che li seguono”.

Aspetta di finire il capitolo, dopo di che chiude il libro, alza lo sguardo e chiede con una voce mielosa e stucchevole, che ha imparato da sua madre: «Ciao caro, come è andata?»

«Come è andata? COME È ANDATA? È andata malissimo! Quei due deficienti non sanno tenere a bada manco mezzo dei mondi che si sono presi. Il mare è pieno di merda e quel rincoglionito di Poseidone se ne sta tranquillo sul suo trono del cazzo a mangiare cocktail di gamberetti andati a male»

«Una vera mancanza di rispetto», conviene Persefone calma.

«Sì. Esatto. Per non parlare di quel maniaco di Zeus. Non importa che si sia scopato qualsiasi cosa nel giro di questi anni, continua a mettere il suo maledettissimo coso rinsecchito ovunque generando umani pazzi che si credono dio o investiti di chissà quale carica divina e vanno ad uccidere la gente in nome del loro padre. E sai chi ci va di mezzo in tutto questo?»

«Tu, caro», continua accondiscendente Persefone.

«Esatto. IO. L’Oltretomba è pieno di gente che loro fanno morire e io non ho più spazio dove metterli. Le anime sono ammassate una sopra l’altra, lo Stige a tratti straripa. Io dove le devo mettere le anime che loro fanno morire prematuramente? Me lo dicono? No. Me la devo vedere sempre da solo.»

Persefone si limita a guardarlo questa volta.

«Sono esausto», dice infine Ade che ha urlato fin troppo facendo acuire il mal di testa che già gli era esploso mezzora fa.

Persefone si alza, lo fa sedere sulla sua poltrona e si mette dietro di lui, massaggiandogli le tempie. Ade si rilassa all’istante, chiudendo gli occhi e abbandonandosi al suo leggero tocco.

«Sei una davvero dea, Persefone»

«Sì, lo sono», risponde la ragazza sorridendo. «Ed oltre a questo sono anche la moglie migliore del mondo.»

«È vero, lo sei. Sono il più fortunato»

Persefone gli dà un bacio sulla fronte e si mette davanti a lui.

«Ti ho preparato una cosa perché sapevo che saresti tornato incazzato nero», gli dice con lo sguardo malizioso e complice.

«Cosa?» chiede curiosissimo Ade, finalmente con l’umore più rilassato.

«Ho incaricato Caronte di non buttare gli escrementi di Cerbero e di far recapitare nel giardino qui dietro le statue più grandi e antiche di Zeus e Poseidone»

Ade si illumina in viso. «Sei davvero la donna perfetta», dice baciandola dolcemente sulle labbra.

«Io lancio e tu colpisci?» chiede Persefone alzandosi dalla sua posizione e andando a prendere guanti e mazza da baseball.

«Tu lanci e io colpisco», risponde Ade complice.

 

 



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