Crash

Mar. 16th, 2019 11:25 pm
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Fandom: Urban Strangers
Prompt: Scontro

Questa storia partecipa al cow-t 9 di Lande di Fandom

Alessio è felice ma terribilmente di corsa. È uscito da lavoro prima quel giorno perché voleva fare le cose per bene.

È il primo San Valentino che lui e Gennaro passano insieme dopo che sono riusciti finalmente ad ufficializzare il loro fidanzamento.

Hanno passato anni a rincorrersi e a negarsi il sentimento che invece è cresciuto sempre più prepotentemente finché una sera, sotto la luce perlacea della luna, cullati dal rumore delle onde si erano finalmente dichiarati l’amore che l’uno prova per l’altro.

Da quel giorno Alessio si è sentito felice.

Non c’è un’altra parola che gli venga in mente per descrivere quel sentimento.

È quella sensazione che gli ha fatto chiedere qualche ora al capo per andare a comprare il regalo per il suo ragazzo: un cofanetto con dei film di Tarantino.

Adesso il pacchetto è accanto a lui sulla macchina e Alex gli dà un’altra occhiata prima di fermarsi al rosso.

Il telefono vibra ed è Gennaro che gli dice che è a casa e che lo sta aspettando, sorride con il cuore e con la bocca e invia una risposta.

Spera davvero tanto che quella giornata vada bene, non per lui, per lui ogni giorno passato con Gennaro è un giorno che bello ed emozionante. Ciò che desidera è che Gennaro si sentisse come si sente lui ogni volta che sono insieme.

Sebbene gli dica spesso che lo ama e che sta benissimo con lui a volte Alessio teme ancora di non essere abbastanza, né per sé stesso né per Gennaro. Sono strascichi che si porta dall’adolescenza e contro i quali ha lottato da tutta la vita e adesso non sono che ombre di ciò che erano un tempo, ma ogni tanto riaffiorano e gli oscurano i pensieri.

Perso com’è non si è accorto che è scattato il verde, un’auto suona il clacson e lui rimette in moto senza guardare.

Sente prima un suono acuto ed agghiacciate e poi sente il ferro che cozza contro ferro, lamiere che si accartocciano e una forza che lo spinge verso il finestrino, la cintura di sicurezza che lo tiene. Infine, batte la testa e tutto diventa nero.

 

 

Una voce lo chiama.

È dolce, cantilenante, soave.

La conosce.

Sa di conoscerla.

Ma di chi è?

Dove si trova.

Batte le palpebre ma il mondo davanti a lui è sfocato non riesce a capire a chi appartengano le figure che lo guardano.

La voce lo chiama ancora e d’un tratto si ricorda.

Labbra morbide e carnose premute sulle sue.

Mani fredde che si aggrappano alla sua schiena.

Capelli biondi come il grano maturo.

Occhi profondi come il mare.

«Genn»

«Alex. Oddio, Alex mi ha fatto prendere una paura assurda. Ti sei svegliato, menomale ti sei svegliato»

Il moro sorride, o meglio, crede di sorridere non sa se il suo viso risponde ai suoi comandi. Vorrebbe dirgli qualcosa, vorrebbe rassicurarlo, sembra così spaventato.

«Ora faccio venire un medico, va bene?»

Alex cerca di fermarlo, non vuole un medico. Vuole rassicurare Gennaro. Alza una mano e tocca la sua.

Gli occhi di Genn diventano pieni di lacrime. «Mi sono spaventato tanto, ma ora che ti sei svegliato andrà tutto bene, non preoccuparti». Genn sorride finalmente, con gli angoli della bocca bagnati dalle lacrime.

Alex continua ad accarezzargli la mano e nonostante tutto il corpo gli faccia male avrebbe continuato a farlo se Gennaro avrebbe continuato a sorridere così.

 



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