His place

Mar. 16th, 2019 11:40 am
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Fandom: Rise of the Guardians/How to train your dragon
Pairing: Jack Frost/Hiccup
Prompt: M2 sentimenti Tenerezza
Warning: fluff, slash

Questa storia partecipa al cow-t 9 di Lande di Fandom


Hiccup cammina piano nella stanza al piano di sopra della sua casa, cercando di far cigolare il meno possibile sia i meccanismi della sua gamba finta che il pavimento sotto di lui, senza grandi risultati.

La presenza di Sdendato di certo non aiuta la situazione in termini di silenzio, perché per quanto il drago possa rimanere immobile ogni suo più piccolo movimento crea un rumore che avrebbe svegliato chiunque.

Fortunatamente la persona in questione ha il sonno pesante, reso ancora più profondo dall’influenza che lo affligge da qualche giorno.

Scende le scale piano, seguito da un rumorosissimo Sdentato e alla fine decide che se Jack non si è svegliato fino a quel momento non si sveglierà più.

Ha bisogno di un po’ di erbe e un po’ di carne per cucinare una zuppa che avrebbe fatto tornare le forze al ragazzo che riposava tranquillo a casa sua.

 

Gli ultimi due anni erano stati quantomeno folli. Prima aveva trovato Sdentato, aveva cercato di convincere il padre che draghi ed esseri umani potevano convivere in pace e nello stesso luogo e proprio quando le cose sembravano essersi sistemate e ognuno aveva trovato una sua nuova normalità – per quanto una vita con i draghi possa essere considerata normale – ecco che gli dei gli avevano lanciato un’altra sfida e un’altra fonte di assurdità nella sua vita.

Una sera d’inverno, mentre stava tornando con Sdentato verso casa avevano visto qualcosa cadere dal cielo. Curiosi come non mai l’avevano seguita, scoprendo che non qualcosa bensì qualcuno, più precisamente un certo Jack Frost, che poteva volare anche senza un drago e faceva apparire neve a suo piacimento.

All’inizio aveva creduto che il dio Loki lo avesse fatto oggetto di uno dei suoi scherzi e delle sue magie, ma no, aveva dovuto accettare che Jack era reale come lui e Sdentato e chiunque altro avesse mai incontrato in vita sua.

Quando Hiccup si era reso conto che Jack non aveva alcuna intenzione di andarsene e che lui non aveva nessuna intenzione di mandarlo via, non era stato facile far accettare a Stoick un altro coinquilino nella loro casa, soprattutto non uno che poteva rendere la loro casa un igloo in un batter d’occhio.

In qualche modo alla fine, l’aveva avuta vinta ma Stoick si era trasferito a casa di Scaracchio finché non avesse trovato un posto per lui.

 

Nonostante non sia proprio un comportamento da figlio modello, Hiccup non può negare che avere la casa per sé, Jack e Sdentato non gli dispiace affatto, anzi.

Una delle cose che più gli fanno sentire appartenenza e senso di benessere è sentire il calore del corpo di sdentato e il freddo che viene invece da quello di Jack.

Ha bisogno di entrambi per stare bene e il pensiero di rinunciare ad uno dei due non lo sfiora nemmeno.

Il fatto che Sdentato abbia accettato di buon grado la presenza di Jack è stata un’altra conferma alla sua decisione di vivere insieme.

 

Sdentato attira la sua attenzione verso uno dei banchetti accanto, dove un pezzo di carne appena affettato giace inerme.

«Ehi Hiccup, sei venuto a fare compere come una brava mogliettina?» chiede il vichingo ridendo appena.

«Ah-ah, mi servono un po’ di carne e delle erbe per una zuppa, jack ha l’influenza.»

«Quindi stai davvero facendo la brava mogliettina. Aspetta qui che ti prendo tutto, mia moglie ha raccolto proprio questa mattina una pianta che farà di sicuro bene al tuo ragazzo»

Il villaggio lo ha accolto bene Jack e anche la loro relazione strana per la quale Hiccup ogni tanto ancora arrossisce.

Non sa quando è stato il momento in cui si è sentito attratto da Jack, sa solo che prima che potesse far qualcosa per allontanarsi era già troppo vicino ed irrimediabilmente legato a lui.

 

Quando torna a casa Sdentato sale le scale velocemente e dopo qualche attimo sente Jack lamentarsi bonariamente.

«Ahhh Sdentato mi hai infradiciato tutta la faccia»

Sorride mentre inizia a preparare la zuppa, con una sensazione di calore nel cuore che non può fare a meno di farlo sentire leggero e al osto giusto.

 

Sale con un vassoio al cui centro c’è una scodella fumante di zuppa e un bicchiere di infuso preparato con le erbe che ha preso quella mattina.

«Ehi», dice non appena vede Jack che lo guarda. La sua pelle di solito così bianca da assumere sfumature bluastre è arrossata sulle guance, conferendogli un aspetto tenero quasi infantile.

«Ehi a te, speravo di svegliarmi con un tuo bacio invece che con quello di Sdentato», dice indicando il drago che gli risponde con un gorgoglio risentito. «Non che io non abbia apprezzato, Sdentato».

Hiccup sorride. «Ti stavo preparando una zuppa per farti sentire meglio», dice un po’ imbarazzato e sente il viso arrossire quando abbassa lo sguardo sul cibo.

«Deve proprio funzionare perché mi sento già meglio»

Hiccup alza lo sguardo e lo vede sorridere con i denti bianchissimi e lo sguardo un po’ stanco ma non per questo meno attraente. 

Si avvicina e gli mette il vassoio sulle gambe sedendosi poi accanto a lui. «Come va la febbre?» chiede avvicinandosi alla sua fronte con le labbra, lasciandole a contatto un po’ di più rispetto al necessario per saggiare la sua temperatura.

Prima di scostarsi gli lascia un bacio delicato e torna a guardarlo negli occhi.

«Sto meglio vero?»

«Un po’»

«Io mi sento già molto meglio»

«Quello perché io sono un abile cuoco, tra le altre cose»

Ridono piano insieme, completamente immersi nella bolla di benessere della loro casa.

«Sei anche un fidanzato perfetto», dice avvicinandosi alle sue labbra piano lasciandovi un bacio casto e leggero, che comunque lo fa rabbrividire.

«Dai, assaggia»

Jack si porta la ciotola alla bocca e beve un sorso di zuppa. «È buonissima», dice prima di prenderne un altro più lungo.

Hiccup lo guarda bere la zuppa, mentre Sdentato si avvicina a loro e gli mette la testa sulle gambe per essere accarezzato.

Jack lo guarda e sorride al drago. «Hai ragione, Sdentato. Hiccup è troppo prezioso per tenerlo solo per me», dice voltandosi poi a guardarlo e accarezzandogli il viso con il pollice, facendolo rabbrividire.

Nonostante la febbre, le sue mani sono comunque gelide.

Hiccup sorride e si bea della sensazione di benessere che gli dà avere la mano fredda di Jack sul viso e la testa calda di Sdentato sulle gambe e pensa che dopo tutti gli anni passati a sentirsi fuori posto e inadatto, finalmente ha trovato il modo di essere sé stesso nel luogo che ha sempre chiamato casa e che ora ne ha assunto davvero il significato.

 



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