Sep. 30th, 2022

Moans

Sep. 30th, 2022 01:08 pm
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 Trigger Warning: Threesome, overstimulation, multiple orgasms, manhandle (?), Jin is loud,  Jugkook is a menace, Namjoon is less shooked than expected,  Double penetration same hole, sort of hyung kink I guess, if you squeeze your eyes there's a sort of praise kink here and there, Jin's too old for this 

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«Dai… Dai… Sì, così…Continua così, esatto…Lì… Lì…Così, AAAAAAAAAAAAAAAH», Jin butta la testa indietro e lascia cadere le braccia lungo il corpo. Il telefono stretto in mano con la colonna sonora di Genshin Impact che lo avverte per l’ennesima volta che quel maledetto livello non lo ha superato.

«Merda», sbotta abbassandosi verso l’oblò della lavatrice che continua a girare pieno d’acqua e sapone. «Un altro round. Dai Jin, ce la puoi fare», si dice facendo ripartire il gioco per l’ennesima volta.

«Ok, ce la faccio. Così… Bene, ottimo… Di nuovo, ok... Ma che ca…?»

Jin alza di scatto lo sguardo al tremendo suono che è venuto dalla lavatrice. «Noooooo e ora che è successo», chiede esasperato all’elettrodomestico sperando che gli possa dare una risposta che non arriva.

«Jin-hyung?», Jungkook fa capolino nella lavanderia del loro appartamento con gli occhi sgranati e i ciuffi biondi che gli ricadono ai lati del viso, «Tutto bene? Ti si sente urlare fin dal salotto».

«Jungkook-ah aiutami ti prego, non riesco a passare il livello di Genshin e la lavatrice si è rotta va tutto male».

Jungkook ride al tono drammatico dello hyung e si avvicina all’oblò scrutando a che punto è il lavaggio. «Questa è vecchia, ogni tanto va in sovraccarico, basta scaricarla e impostare la centrifuga.», lo informa schiacciando bottoni con simboli che Jin non ha la minima idea di cosa significhino, «Ecco fatto, hyung. Adesso è tutto a posto».

«Jungkook-ah mi hai salvato», dice Jin mettendogli una mano sulla spalla. «Come posso ricompensarti?»

Jungkook sembra pensarci su un attimo e quando gli punta gli occhi in viso Jin ci mette due secondi a capire cosa ha in mente.

Si irrigidisce istintivamente e fa mezzo passo indietro quando l’altro si avvicina. «Jungkook?»

«Hyung?», gli risponde facendo rotolare sulla lingua l’onorifico come se avesse tutto a un tratto un sapore nuovo.

Jin gli mette le mani sul petto – sull’enorme petto, corregge per lui la sua mente, quando la finirà di mettere su massa? – e tenta blandamente se non di spingerlo via almeno di fermare la sua avanzata. «N-non pensi sia una cattiva idea farlo qui?»

«Fare cosa hyung?» domanda mentre piega la testa per raggiungere il collo e dio le labbra morbide a contrasto con il metallo del piercing gli fanno sempre girare un po’ la testa.

«L-lo sai cosa».

«No», lingua sul lobo, «Non ho idea di cosa tu stia parlando», denti sulla pelle.

E sinceramente non lo ricorda più neanche Jin di cosa stavano parlando. Le mani scivolano attorno al collo, una sulla schiena, l’altra tra i capelli mentre se lo spinge contro per fargli approfondire il contatto.

Jungkook lo bacia, morde e lecca come se non avesse mai assaggiato nulla di più buono. Jin apre le gambe e gli inguini si vanno incontro strusciandosi con bisognosa frenesia. Jungkook gli prende il viso tra le mani e lo bacia aprendogli la bocca con la lingua, cercando la sua per succhiarla, per morderla.

Jin si lascia assaltare reggendosi alle sue spalle forti, per non perdere il contatto mentre Jungkook lo tiene inchiodato tra il suo corpo e il muro. Alza una gamba e gliela avvolge attorno perché persino così è ancora troppo poco, ha bisogno di sentirlo ovunque, ha bisogno di sentirlo nonostante i vestiti.

Jungkook la prende prontamente e la porta in alto per poi spingere i fianchi contro di lui strappandogli un gemito forte e acuto.

«Mi piace la tua voce, hyung», gli dice sulle labbra, «Fammela risentire», dice spingendo ancora facendo aderire i rigonfiamenti fastidiosamente intrappolati nei pantaloni.

Jin gli pianta i denti nella spalla pur di non dargli la soddisfazione di sentirlo ancora, così giusto per giocare e perché Jungkook non è uno che si dà per vinto.

Infatti, fa passare una mano tra i loro corpi e sotto la sua maglia – un miracolo se si pensa a quanto stiano uno appiccicato all’altro – e gli stringe un capezzolo tra le dita.

Jin geme forte all’improvviso stimolo e sente le gambe cedere per un istante. Jungkook sa perfettamente quanto sia sensibile in quel punto e con un sorriso trionfante sulle labbra continua a torturarlo facendolo gemere ogni volta di dolore o di piacere.

«Gguk-ah… J-Jung-aaah»

«Che c’è?», ansima mentre gli martoria il collo, con buona pace dei truccatori che domani dovranno coprirgli di sicuro più di un succhiotto.

«Questi…», dice tirandosi la maglia, «Sono troppi».

Jungkook gli lascia un ultimo bacio prima di tirargli giù pantaloni e boxer insieme, prendendolo poi in braccio come se non pesasse nulla. Jin si ritrova seduto sulla lavatrice, ricordandosi per la prima volta da quando hanno iniziato a baciarsi dove effettivamente si trovino.

Jungkook fa sparire la sua maglia prima che Jin possa anche solo provare a togliergli i vestiti e si fionda sui capezzoli mandandogli la testa in tilt.

Morde, lecca e tira piano con le labbra, fa passare il piercing sulla punta sensibile e Jin sente il basso ventre riempirsi di un’eccitazione viscerale, piena e calda.

Jin neanche se ne è accorto che ha iniziato a strusciarsi contro la coscia che Jungkook gli ha messo in mezzo alle gambe. Preso com’è a tirargli i capelli a guardarlo giocare con entrambi i capezzoli si rende conto dell’inevitabile quando è ormai troppo tardi e non può più avvertirlo.

Lo sperma schizza sul suo ventre, inzuppando maglia e pantalone di Jungkook che si ferma per saggiare il danno.

«Aish, hyung», dice guardando gli indumenti sporchi.

«Jungkook-ah, scusami. Non me ne sono reso conto», inizia, «E comunque è anche un po’ colpa tua…»

Le parole gli muoiono in gola quando Jungkook si toglie la maglia scoprendo il tatuaggio che gli ricopre l’intero braccio arrivando fino al pettorale destro.

«Anche i pantaloni si sono sporcati. Dovresti togliere anche quelli», dice mugugnando appena.

Jungkook sorride e fa quanto detto, rimanendo con solo i boxer scuri che – Jin non può fare a meno di notare – sono umidi in un punto ben preciso che gli fa aumentare la salivazione.

«Che guardi, hyung?» chiede mentre si avvicina accarezzandogli le cosce e facendogliele aprire per mettercisi in mezzo.

«Niente».

Jungkook sorride in risposta e senza preavviso gli porta le gambe in alto facendogli perdere l’equilibrio per poi leccare senza riserve il membro che si stava afflosciando.

La lingua è calda – bollente, lo corregge la sua mente – e lui non è minimamente pronto ad essere toccato di nuovo.

«Jungkook-ah aspetta».

Ma Jungkook non lo ascolta, forse non lo sente proprio intento com’è a leccare vie ogni residuo di sperma che gli è rimasto addosso.

Lo scopre per avere acceso al glande e cingerlo con le labbra e con quel dannato piercing che lo farà impazzire un giorno o l’altro.

Jungkook continua a succhiare e leccare come se non lo facesse per dar piacere a lui ma perché qualcos’altro glielo impone e Jin decide che sarebbe decisamente pazzo se lo fermasse.

In più, come se non bastasse, la sua erezione sembra non voler restare sgonfia ancora per molto. Si appoggia su un gomito e lascia che l’altra mano vaghi tra i capelli lunghi e slavati.

Lo spinge appena quando la bocca umida tarda a prenderlo completamente in bocca e in men che non si dica si ritrova a gemere ed ansimare di nuovo mentre i fianchi spingono verso la bocca di Jungkook che asseconda i movimenti.

Ora che Jin è di nuovo presente a sé stesso – più o meno – si rende anche conto che la porta della lavanderia e socchiusa e che quindi la sua voce l’hanno sentita tutti.

L’unica cosa che lo rincuora è che hanno sempre detto che quando gioca sembra che stia godendo e quindi magari… «Ahia», sussulta.

Jungkook lo ha morso appena e lo guarda dal basso, le labbra tirate attorno l’erezione gonfia e lo sguardo di rimprovero perché non gli sta prestando la giusta attenzione.

La verità è che Jin vorrebbe distrarsi un attimo per non venire di nuovo senza ritegno.

Namjoon che entra improvvisamente dalla porta con un cesto pieno di panni sporchi gli dà la giusta scusa per distrarsi.

«Namjoon-ah… Jungkook-ah c’è aaah»

Ma Jungkook è di tutt’altro avviso e non accenna a staccarsi, anzi affonda la testa tra le gambe di Jin ingoiando quando il pene arriva in fondo e nonostante l’intrusione di Namjoon, Jin non riesce a fermare la testa che cade all’indietro mentre geme forte.

«Dio… Jungkook, ferma-mmmh».

Namjoon rimasto sulla porta a fissarli non proferisce parola finché il cesto non gli scivola dalle braccia e non si richiude la porta alle spalle.

La privacy non è mai stato il punto forte del dormitorio e deve ammetterlo adesso si sta sfiorando il ridicolo, ma gli occhi di Namjoon sono affilati e puntati su di lui.

Può sentire le labbra che bruciano sotto quello sguardo e quando Jungkook fa passare un dito sotto i suoi testicoli stuzzicandoli a tempo, Jin si ritrova a stendere la mano verso il leader per chiamarlo a sé.

Namjoon lo segue come un’ape su un fiore e si fionda sulle labbra umide. Quanto meno adesso i gemiti che Jungkook gli fa emettere sono attutiti dalle labbra piene di Namjoon, dalla lingua calda.

Namjoon lo lecca senza fretta, gustando ogni centimetro della sua bocca, accompagnando il viso per arrivare ovunque non riesca.

Quando le dita di Jungkook sfiorano la sua apertura, le gambe tremano e si stringono attorno al suo corpo. Va in cerca di aria ma Namjoon non gliela lascia prendere se non dalla sua stessa bocca e Jin viene scosso da una scarica di piacere che si riversa tutta nella bocca e nella gola di Jungkook.

Solo quando Jungkook si rialza, Namjoon gli lascia prendere fiato come si deve e Jin sente la testa girargli per l’orgasmo, per l’aria che torna a circolare liberamente per Jungkook che prende Namjoon per la maglia e lo bacia con foga.

Nel bacio concitato, sul mento di Namjoon scende una goccia perlacea seguita da saliva e Jin è certo che Jungkook sarà la fine dei suoi giorni un giorno o l’altro.

Namjoon si scosta e si pulisce il mento con un dito che poi porta alla bocca.

Jin respira affannosamente, mentre Namjoon e Jungkook si scrutano.

«Non volevo interrompere ma stavate facendo un tale casino che ho pensato…»

«Non interrompi nulla, hyung», dice Jungkook togliendosi anche l’ultimo indumento, guardando poi Namjoon.

Jin stanco ed eccitato com’è si gode il momento in cui Namjoon crolla sulle ginocchia e prende in bocca l’erezione bagnata di Jungkook. Guarda la lingua che segue tutte le venature, la copiosa abbondanza di saliva che gli riversa sopra quasi a volerlo rivendicare come proprio prima di rialzarsi all’improvviso.

Jin rimane per un attimo interdetto quando Namjoon gli va incontro e lo prende in braccio.

«Ehi… Namjoon-ah aspe…Che stai facendo?»

Con la coda dell’occhio vede Jungkook sedersi esattamente dove era lui prima e poi Namjoon lasciarglielo in braccio come si farebbe con un bambino.

«Ma che? Jungkook lasc…»

La voce gli muore in gola quando Jungkook gli passa le mani sotto le ginocchia per farlo aprire e mostrarsi a Namjoon che si è inginocchiato davanti a loro. Il membro umido di Jungkook preme sul suo fondoschiena mentre Namjoon gli lascia una scia di baci sull’interno coscia sempre più verso il basso finché non arriva alla sua apertura.

La prima cosa che prova è fastidio considerando che è già venuto due volte e che di tutto avrebbe bisogno meno che della mano di Namjoon sul membro floscio ed esausto mentre spinge la lingua per penetrarlo.

La rassegnazione di essere completamente incapace di muoversi in quella posizione è la seconda che sente.

E infine, l’eccitazione latente di essere tra Namjoon e Jungkook che non gli danno tregua pur di averne un po’ gli fa cadere la testa sulla spalla dietro di lui che lo accoglie forte mentre si lamenta, non sapendo se lo stia facendo davvero o solo nella sua testa.

«Sei così bello, hyung», gli sussurra Jungkook nell’orecchio leccandoglielo piano. «La faccia che fai ogni volta che vieni… Non riesco a togliermela dalla testa neanche volendo».

Jin sente tutto il corpo dilatarsi e mettersi comodo in quella situazione che di comodo non ha nulla.

Namjoon, nel frattempo, lavora lentamente per aprirlo e farlo eccitare di nuovo anche se Jin è certo che non riuscirà ad eiaculare ancora. Eppure, vederlo tra le sue cosce è uno dei suoi sogni bagnati più frequenti, cosa che la sua mente a stento riesce a notare, presa com’è dai mille stimoli che gli percorrono la pelle.

«Hyung», sente chiamare Jungkook e sa per certo che sta chiamando Namjoon, che infatti alza lo sguardo e si rialza.

«Hyung, ce la fai a prendere Jungkook?», gli chiede allora Namjoon come se gli stesse chiedendo cosa ha letto la scorsa sera e Jin non sa davvero che rispondere ma ha il vago sentore che qualunque sia la risposta comunque sia non li farà desistere e la sua mente – nonostante sia ridotta ad una poltiglia – gli ricorda che neanche lo vuole.

Quindi annuisce e Namjoon si china per baciarlo. Jin neanche si cura del fatto che sa di lui. «Bravo, hyung. Sei lo hyung migliore del mondo».

E Jin sente il petto farsi caldo perché anche in quei momenti Namjoon non direbbe mai nulla che non pensa davvero.

Lo prende di nuovo in braccio, le mani grandi aperte sui suoi glutei e Jin già stremato dal precedente orgasmo gli posa la guancia sulla spalla, non curante dei rumori che sente dietro di sé finché Namjoon non fa un passo verso Jungkook e lo posiziona esattamente in corrispondenza della sua erezione piena.

Jin sgrana gli occhi e li richiude non appena sente Jungkook farsi spazio dentro di lui. Non è stato preparato, non è ancora del tutto eccitato ma comunque non dice loro di fermarsi. Anzi si aggrappa ancora di più a Namjoon e lascia che lui lo metta esattamente dove vuole.

Con un l’ultima stilla di razionalità che gli rimane registra le mani di Jungkook che si fanno spazio sul suo petto e gli stringono i capezzoli mentre ancora lo sente affondare dentro di sé.

Si abbandona al corpo dietro di lui, al tocco ruvido e bisognoso di Jungkook che gli bacia il collo, le spalle e se lo tiene stretto addosso mentre aspetta che anche Namjoon si liberi dei pantaloni e degli slip.

Con Jungkook dentro di sé si sente pieno e già più che appagato, per questo quando Namjoon si inginocchia di nuovo portandogli le gambe in alto per un accesso più facile non riconosce il gemito che gli esce dalla gola.

Jungkook gli ansima nell’orecchio mentre la lingua di Namjoon lecca l’apertura già dilatata dal membro.

Le dita sottili giocano con i suoi testicoli e il suo pene morbido, prima di risalire verso la sua bocca. «Succhia, hyung».

Jin dischiude le labbra obbediente e Namjoon le penetra con due dita toccandogli la lingua, l’interno delle guance e il palato, affonda fino alla base tanto che Jin deve fare appello alla sua resistenza per non tossire infastidito dall’intrusione. Quando tira fuori le dita colanti saliva, gli passa una mano sotto la nuca per portare le fronti a contatto e sussurra: «Lasciami prendere cura di te, hyung» e senza preavviso forza l’anello di muscoli già provato.

Jin sente una fitta di dolore che lo fa schizzare in avanti in modo che Jungkook gema all’improvviso movimento. Namjoon però lo tiene in posizione, non arresta la sua intrusione nonostante i gemiti degli altri due.

Jungkook gli bacia il collo e massaggia la mezza erezione che non ne vuole sapere di riempirsi di nuovo, mentre incoraggia tra un bacio e l’altro non si sa quale dei suoi due hyung.

Jin perde il controllo della sua voce che diventa una litania di gemiti, grida e imprecazioni mentre si sente così aperto da bruciare, così violato da non sentirsi più lui. Si accorge che Namjoon ha inserito due dita perché nel suo basso ventre si condensa un’eccitazione cocente, fastidiosa e irresistibile.

«Ora entro, Jin. Ce la fai?»

«Certo che ce la fa», risponde per lui Jungkook con urgenza, tra un bacio sul collo e l’altro.

Jin non sarebbe riuscito a rispondere in nessun caso, non ora che Namjoon gli lascia qualche istante di tregua e di paradossale vuoto prima di iniziare a penetrarlo con la punta turgida e umida.

Sente Jungkook sibilare un’imprecazione mentre lo stringe più forte, forse per non cadere lui stesso.

Namjoon si fa largo dentro di lui con una lentezza snervante quanto straziante. Eppure, è come se sentisse tutto il suo corpo riarrangiarsi per fargli spazio, per lasciarlo mettersi comodo nel posto già colmo ma che potrebbe far miracoli pur di averli entrambi.

«Hyung, muoviti», intima Jungkook con la voce spezzata.

Quando Namjoon inizia a spingere dentro di lui, contro Jungkook, i gemiti e le imprecazioni si confondono talmente che Jin scommetterebbe che nessuno dei tre riesce a distinguere chi ha detto cosa. Sente le membra diventare molli e le braccia cadere esauste, le guance si fanno umide, e sente il proprio corpo non appartenergli quasi più.

Ed è in quell’esatto momento che la lavatrice ricomincia a funzionare, facendo frizionare le due erezioni dentro di lui in un modo che Jin non credeva possibile.

«Gguk-ah… Joon-ah…», piange di piacere mentre viene scosso dalla vibrazione e dagli affondi incessanti di Namjoon.

«Jungkook-ah», chiama la voce gutturale di Namjoon.

«Non ancora», risponde il più piccolo, «resisti ancora un po’», soffia.

Namjoon ringhia di frustrazione e affonda ancora nel corpo di Jin con fatica, le braccia sulla lavatrice traballante e le cosce che sbattono contro di loro.

Jin si sente sulla cima di una montagna, con il fiato corto e i muscoli in fiamme, prima di colare a picco scosso dall’orgasmo secco che gli graffia la gola provata e lo fa stringere attorno agli altri due convulsamente.

«Porc- Jungkook-ah, non riesco…»

«Ok, ok», concede con urgenza Jungkook e la successiva cosa che Jin sente è il liquido caldo che si riversa dentro di lui consistente e copioso. Le erezioni si liberano incessanti,  mentre il petto di Jungkook si alza e si abbassa contro la sua schiena, il respiro di Namjoon gli si infrange sulle labbra.

«Sei stato così bravo, hyung», sussurra Namjoon tra un ansito e l’altro prima di uscire dolorosamente da lui, assicurandosi che Jungkook lo tenga. E Jin gliene è pienamente grato perché in quel momento non riuscirebbe neanche a tenersi sulle sue stesse gambe.

Lentamente torna presente a sé stesso man mano che il corpo gli presenta il prezzo dell’essere stato usato in quel modo – alla sua età per giunta, aggiunge la mente per lui.

Namjoon si avvicina e lo prende in braccio, liberandolo anche da Jungkook. «Vieni qui, hyung. Ci penso io», accarezzandogli la schiena quando infastidito viene liberato anche dall’altre erezione.

«Dio, Hoseok impazzirebbe nel vederti così hyung», sussurra Jungkook dietro di lui mentre lo sente scendere con un salto dalla lavatrice.

Come faccia a saltare ancora dopo tutto quello per Jin è un mistero. Si avvicina e gli lascia un bacio sui capelli in cui Jin si bea, sentendosi amato e coccolato.

Namjoon si avvia verso la camera da letto e l’ultima cosa che Jin sente prima di addormentarsi è il suono acuto della lavatrice che li avverte che la centrifuga ha terminato il suo ciclo.

 

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