![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Fandom: Mitologia Greca
Pairing: Ade x Persefone
Questa storia partecipa al cow-t 9 di Lande di Fandom
Persefone alza lo sguardo dal libro che sta leggendo per spingerlo oltre il vetro, al di là della pianura degli asfodeli sperando di scorgere la figura del signore degli inferi.
Un sottile velo di preoccupazione le avvolge il cuore e non le permette di concentrarsi sul libro che sta leggendo: un giallo davvero appassionante su uno di quegli scrittori che tanto piacciono ai mortali.
Riprende la lettura, cercando di quietarsi ma nuovamente la mente vaga altrove e gli occhi si ritrovano di nuovo persi ad indagare l’aldilà che si intravede dal palazzo che Ade le ha costruito per darle una degna casa.
Chiude il libro stizzita, poggiandolo sul mobiletto e prendendo tra le mani il bicchiere di succo di melograno che aveva riempito poco prima, quell’attesa la sta distruggendo.
Suo marito è uscito quella mattina presto per una riunione ai piani alti, sembrava ci fosse qualche emergenza con i mortali. Un’emergenza più impellente di quelle che giornalmente li impegnano. Cercare di far andare avanti la specie e la vita sulla Terra è molto più difficile di quanto Persefone si fosse aspettata. Gli esseri umani hanno questa strana tendenza all’autodistruzione che non è semplice da intercettare, sono sempre alle prese con nuovi modi per farsi fuori con le proprie mani.
A volte rimane affascinata dalla loro capacità di prendere sempre le decisioni più sbagliate e quasi le viene la curiosità di rimanere a guardare in quanti giorni riuscirebbero a mandare tutto a rotoli se loro non intervenissero.
Il problema è che tutto quel lavoro in più non aiuta i nervi già tesi di Ade e lei ha davvero bisogno di un po’ di tempo con suo marito senza essere disturbati da epidemie o guerre o quel che è.
Proprio nel momento in cui sente il nervosismo salire irrimediabilmente, sente Cerbero abbaiare festoso e la voce di Ade risuonare nel giardino.
È teso e arrabbiato, lo capisce dalla posizione delle spalle, le porta sempre innaturalmente su verso le orecchie quando è adirato per qualcosa.
Lo vede salire le scalinate che portano al portico e armeggiare con le chiavi, prima di spalancare la porta in un gesto plateale.
«Ciao caro, come è andata la riunione?»
«Buona sera, amore mio. Probabilmente tua madre deve morire.», è la risposta datale con voce serafica, un sorriso finto in volto e ogni cellula del suo corpo che sembra poter avere un crollo da un momento all’altro.
Persefone ride sommessamente per la riuscita finale di quella scenetta, ma si ricompone subito vedendo gli occhi afflitti del marito.
«Che ha fatto questa volta?»
Intanto si alza e lo aiuta a disfarsi del soprabito e della valigetta.
«Dice che i sei mesi che abbiamo concordato sono diventati obsoleti.»
Persefone lo guarda interrogativa, mentre prepara un bicchiere di succo di melograno anche per lui.
«Obsoleti?»
«Sì. Obsoleti. Dice che poiché il surriscaldamento globale ha portato al cambiamento delle stagioni, tu devi salire in superficie da lei già da ora. Capisci? È a stento finito febbraio e ti vuole già con lei. Ah! E poi ovviamente ritiene che fino a novembre sia ancora estate e quindi è giusto che tu ritorni qui dopo la festa di Halloween.»
Persefone ascolta tutto il suo discorso con l’animo tra il divertito per le espressioni di Ade e il preoccupato per le pretese di sua madre.
Ancora non si arrende al fatto che lei lì sta bene ed è felice.
«Zeus non glielo ha accordato, vero?»
«Fortunatamente no. Per una volta quel pallone gonfiato di mio fratello ha avuto la risposta pronta. Ha detto che tutti i morti che ci sono ultimamente ho bisogno di te più che mai», si gira verso di lei, abbassando di poco la voce e portandola a quel tono tenero che di solito usa quando le si rivolge, «Ed è vero. Già passare sei mesi senza di te è uno strazio, non possono portarti via per più tempo».
Il cuore di Persefone si scioglie davanti la dolcezza del suo volto e delle sue parole. Si avvicina a lui abbracciandolo e mettendo il viso nell’incavo del suo collo, inspirando il suo profumo.
«Ti prometto che parlerò con mia madre, un’atra volta.»
Gli lascia un bacio leggero sulle labbra. «Che ne dici adesso di andare di là e allentare un po’ la tensione?» chiede maliziosa e lasciva.
Ade la stringe forte e la bacia con passione. Le questioni sono rimandate a dopo, adesso si vuole dedicare solo a lei e al suo piacere.